Estero

Pedofilia, confermata condanna più alta in Italia, 19 anni

L'uomo era stato arrestato dai carabinieri nel 2019 con le accuse di violenza sessuale, corruzione di minori e sostituzione di persona

(Ti Press)
28 giugno 2021
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La Corte d'appello di Milano ha confermato la condanna a 19 anni di carcere, la più alta in Italia, per un pedofilo 48enne che per cinque anni si era finto una ragazzina per adescare via WhatsApp e poi abusare di tre minorenni tra gli undici e i tredici anni, di cui era vicino di casa.

Disoccupato e residente nel Lodigiano, l'uomo, che si era dato il soprannome "Giulia la malvagia", era stato arrestato dai carabinieri nel giugno del 2019 con le accuse di violenza sessuale, corruzione di minori, sostituzione di persona e produzione e detenzione di materiale pedopornografico.

A far scattare l'inchiesta era stata la foto di una delle vittime che l'uomo aveva pubblicato su Instagram per minacciarle di diffondere le immagini che aveva su di loro se avessero parlato.

"Emblematiche", hanno scritto i giudici di primo grado, erano le "frequenti richieste di aiuto" delle ragazzine "davanti ai supposti malefici" di cui lui le minacciava, prospettando anche "come risposta" altri "nuovi e perversi atti sessuali spacciati come interventi di soccorso".

La sentenza di primo grado era stata emessa dal Tribunale di Lodi lo scorso ottobre. La sua - avevano scritto i giudici nelle motivazioni - è una "personalità estremamente "negativa", caratterizzata da tratti di malvagità e assenza di scrupoli", tesa "costantemente" al "soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali" e "priva di qualsivoglia spirito di umanità nei confronti della sofferenza delle ragazzine di cui aveva abusato". Il verdetto è stato confermato dalla terza corte penale d'appello di Milano.

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