Human Rights Watch: “Usa e Ue condannino questo piano che vuole impedire lo svolgimento di elezioni democratiche”
Suscita molte critiche a livello nazionale e internazionale l'arresto di ieri per riciclaggio di denaro di Cristiana Chamorro, leader dell'opposizione nicaraguense e possibile sfidante del presidente Daniel Ortega alle elezioni di novembre.
La polizia ha fatto irruzione nella casa di Chamorro a Managua e ha schierato una cordone di sicurezza intorno all'edificio. La giustizia del Nicaragua ha disposto gli arresti domiciliari per Cristiana María Chamorro Barríos per l'accusa di falsità Ideologica in concorso reale con il reato di riciclaggio di denaro, beni e attivi, a danno dello Stato e della società.
Il precandidato presidenziale e cugino della leader oppositrice, Juan Sebastián Chamorro ha sottolineato via Twitter che “la repressione della dittatura sta arrivando al suo massimo. Tutti a protestare - ha chiesto - da case, strade, quartieri e città. O ci uniamo tutti in questa battaglia o ci catturano separatamente”.
Il direttore esecutivo per le Americhe di Human Rights Watch, José Miguel Vivanco, ha chiesto a Stati Uniti e Unione europea di «condannare con una sola voce questo piano per impedire lo svolgimento di elezioni democratiche».
Reagendo da parte sua alla inabilitazione politica e alla proibizione di ricoprire cariche pubbliche di Cristiana Chamorro decisa dalla giustizia, l'Organizzazione degli Stati americani ha sostenuto che “azioni come questa privano di qualsiasi credibilità politica il governo e gli organizzatori del processo elettorale”.
Condanne sono venute infine anche dall'Ufficio dell'Alto Commissariato dell'Onu per i Diritti umani di Michelle Bachelet, dal ministero degli Esteri del Canada e dal presidente di Panama, Juan Carlos Varela.