Estero

Gli Usa spiavano Merkel con l’aiuto della Danimarca

Gli 007 di Washington orecchiavano sui loro alleati europei aiutati da un sistema di intercettazione sottomarino danese. Macron: ‘Inaccettabile’

Angela Merkel al telefono (Keystone)
31 maggio 2021
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Tra gli Usa e i ritrovati alleati europei scoppia la prima grana dell'era Biden che non solo mette in imbarazzo la Casa Bianca ma fa scattare sospetti e diffidenza anche tra gli stessi governi Ue. Secondo le rivelazioni della televisione pubblica danese (Dr), dal 2012 al 2014 la National Security Agency (Nsa), l'agenzia di intelligence americana, avrebbe spiato parlamentari e alti funzionari di Germania, Francia, Norvegia e Svezia, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel, utilizzando i sistemi di intercettazione dei cavi sottomarini delle telecomunicazioni danesi. Fatti "inaccettabili tra alleati, e ancora meno tra alleati e partner europei", ha detto il presidente Emmanuel Macron, che in conferenza stampa congiunta con la Merkel ha chiesto "risposte" per "chiarire quello che è successo".

Diplomazie in subbuglio

Lo sconcerto si è sollevato subito tra le capitali colpite dalle rivelazioni. Anche per la premier norvegese Erna Solberg "è inaccettabile che Paesi con una stretta cooperazione sentano la necessità di spiarsi l'uno con l'altro", per questo ha ufficialmente chiesto alla Danimarca "tutte le informazioni in suo possesso". Il ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist si è rivolto al suo omologo danese per sapere se vi fossero attività anche sui politici svedesi, e anche il portavoce del governo tedesco ha fatto sapere che Berlino sta avendo contatti con tutti gli interlocutori necessari a chiarire i fatti. Secondo l'inchiesta della tv Dr, l'Nsa ha potuto sfruttare i cavi danesi in virtù di una collaborazione di sorveglianza con l'unità di intelligence militare danese.

Ma non è chiaro se il governo di Copenaghen fosse al corrente o meno del tipo di operazioni che gli Usa conducevano sugli alleati europei. Il ministro della Difesa danese Trine Bramsen, che ha rilevato il portafoglio nel giugno 2019, era stato informato dell'attività di spionaggio nell'agosto del 2020. All'emittente danese ha detto soltanto che "l'intercettazione sistematica di stretti alleati è inaccettabile". All'epoca delle attività illegali era vicepremier e ministro dell'Interno Margrethe Vestager, ora vicepresidente della Commissione Ue, che cerca di tenersi alla larga dalla polemica anche perché i servizi segreti danesi fanno capo al ministero della Difesa, che lei non ha mai diretto.

Gli altri spiati

Oltre alla Merkel, tra coloro che sono stati spiati dall'Nsa ci sarebbero l'allora ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier e l'allora leader dell'opposizione Peer Steinbruck. La Nsa, sempre secondo l'inchiesta, è stata in grado di accedere a messaggi sms, chiamate telefoniche e traffico Internet, comprese ricerche, chat e servizi di messaggistica. L'attività di spionaggio statunitense è stata descritta nel dettaglio in un rapporto segreto del gruppo di lavoro interno della FE dal nome in codice 'Operazione Dunhammer' e presentato al top management della FE nel maggio 2015, sostiene la tv pubblica danese. Dopo di allora, nell'intelligence danese si è verificata una serie di misteriosi licenziamenti in seguito a generiche accuse di "attività di intercettazioni illegali". L'intercettazione sarebbe ancora più grave perché dimostrerebbe che gli Usa sono venuti meno alla parola data quando, dopo il primo scandalo intercettazioni venuto alla luce nel 2013 dalle rivelazioni di Edward Snowden, si impegnarono a non intercettare più gli alleati europei.

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