Estero

Nuovi guai giudiziari per Trump: ‘Sono perseguitato’

L'ex presidente americano attacca: ‘Fanno così perché temono che io possa candidarmi ancora e vincere’

Donald Trump (Keystone)
19 maggio 2021
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Guai giudiziari in vista per Donald Trump. La procuratrice generale dello stato di New York, Letitia James, ha infatti alzato il tiro sull'azienda di famiglia dell'ex presidente americano, e con una notifica ha informato i vertici della Trump Organization che le indagini in corso da tempo non si limitano più alla sfera civile ma hanno preso una piega penale. Proprio come quelle già portate avanti da oltre un anno dal procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance. La reazione del tycoon non si è fatta attendere: "Vogliono silenziare e cancellare i milioni di voti che ho ricevuto, perché non vogliono che corra di nuovo".

Una recrudescenza sul fronte delle indagini che riguardano il tycoon e il suo impero era nell'aria dopo la sconfitta elettorale alle presidenziali. Nella comunicazione non vengono specificati i reati indagati dallo stato di New York, ma è probabile che ci si muova proprio sulla falsa riga di quanto stanno facendo gli investigatori di Manhattan. Investigatori che ipotizzano, tra le altre cose, la frode bancaria e quella fiscale. Il sospetto infatti è che la Trump Organization abbia per anni gonfiato il valore delle sue proprietà per ottenere prestiti a condizioni agevolate, per poi dichiarare un valore più basso ed usufruire di sconti fiscali.

La società fondata nel 1923 dal padre del tycoon, Fred Trump, possiede oggi in diverse parti del mondo immobili residenziali, hotel, resort, grattacieli e campi da golf, oltre a detenere la proprietà di svariati ettari di proprietà immobiliare in tutta Manhattan. Sullo stato delle indagini, che Trump ha più volte bollato come "la più grande caccia alle streghe della storia americana", vige il più stretto riserbo. Ma è probabile che ad imprimere un'accelerazione al lavoro degli investigatori sia stata la decisione della Corte Suprema che, dopo una lunga battaglia legale, ha obbligato la Trump Organization a consegnare alla procura di Manhattan le dichiarazioni fiscali degli ultimi otto anni, quelle che anche il Congresso aveva chiesto e che il tycoon si era sempre rifiutato di mettere a disposizione.

Nella sua residenza di Bedminster, in New Jersey, dove si è trasferito per l'estate dalla Florida, Trump circondato dai suoi più stretti consiglieri studia le contromosse. E spera non si aggravino sia la sua posizione, anche in vista di un possibile ritorno in campo per le presidenziali del 2024, sia quella dei figli. L'ex presidente è infatti tuttora il proprietario dell'azienda di famiglia, anche se una volta arrivato alla Casa Bianca, nel 2017, ha rinunciato alla carica di presidente e ha ceduto la gestione della società ai figli Donald Junior ed Eric, affiancati dal fidatissimo responsabile finanziario Allen Weisselberg, amico di lunga data del tycoon. Proprio Weisselberg è stato per mesi messo sotto torchio dagli inquirenti di New York a caccia di prove. E da Weisselberg hanno acquisito una mole enorme di documenti, comprese le informazioni sui suoi conti bancari privati o sulla scuola privata di Manhattan frequentata dai suoi nipoti. Altre indagini, oltre a quelle newyorchesi, pendono sulla testa di Trump, a partire da quelle del procuratore federale distrettuale della Georgia che indaga sui tentativi dell'ex presidente di ribaltare l'esito del voto delle presidenziali proprio nello stato del sud, storicamente roccaforte repubblicana ma col voto del novembre scorso conquistato da Joe Biden.

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