La tragedia durante un raduno di massa ebraico sul Monte Meron, in Galilea. Almeno 44 morti 150 feriti di cui almeno 24 in gravi condizioni
Nella notte di Lag Ba-Omer la festa religiosa si trasforma in un incubo e diventa uno dei peggiori disastri della storia di Israele: 45 morti (tra cui 5 minori) e oltre 150 feriti.
Sul Monte Meron in Galilea si erano dati appuntamento circa 100 mila pellegrini ebrei ortodossi dopo un anno di chiusura a causa del Covid per onorare la tomba del venerato rabbino Shimon Bar Yochai, simbolo della festa. Una massa di gente impressionante. Il dramma è avvenuto poco dopo la mezzanotte.
Passate le danze e la rituale accensione del fuoco, in uno stretto passaggio dal fondo metallico scivoloso e inclinato centinaia di hassidim della confraternita "Tolodot Aharon" hanno cercato di defluire dal luogo. Ma le persone hanno continuato ad addensarsi fino a quando alcuni sono inciampati sui gradini, perdendo l'equilibrio e cadendo l'uno sull'altro, con un effetto domino. La calca e il panico hanno avuto il sopravvento e si è scatenato il caos.
Sul terreno rimarranno cappelli, occhiali, scarpe, carrozzine e cellulari: molti di questi, passato il blackout tecnico, hanno squillato per ore senza risposta. Scattati i primi aiuti, la polizia ha cercato di far ordine, ostacolata tuttavia dalla folla ancora consistente delle persone. Sono arrivate le ambulanze, gli elicotteri, i servizi di pronto soccorso. Si è lavorato per dare aiuto ai feriti, ma ci si è subito resi conto che sarebbe stata una strage. "Ero seduto quando ho sentito le prime urla - ha raccontato un testimone -. Siamo corsi per aiutare e abbiamo visto i primi corpi".
Il premier Benyamin Netanyahu, annunciando il lutto nazionale per domenica 2 maggio, ha parlato di "scene strazianti" di "persone schiacciate a morte, inclusi bambini". "E' stato uno dei peggiori disastri nella storia del nostro Paese. I soccorsi veloci hanno evitato un bilancio ancora più pesante", ha spiegato. Alcune tv hanno riferito che il premier è stato contestato durante la sua visita sul Monte Meron e che sono state lanciate bottigliette contro la polizia.
Finora sono state identificate 32 vittime su 45 e tra loro ci sono anche cittadini Usa e un argentino. Per alcuni - tra cui 2 fratelli di 9 e 14 anni - sono già avvenuti i funerali: prima del riposo sabbatico, come prevede la regola religiosa. Ma a tanti altri morti deve ancora essere dato un nome: molte famiglie hanno fatto la fila all'Istituto legale di Tel Aviv per riconoscere le salme. I feriti sono stati smistati negli ospedali, non solo del nord di Israele: tra loro ci sono alcuni in gravi condizioni per le ferite riportate e non è escluso che il bilancio si aggravi ulteriormente.