Estero

L’Ue fa causa ad AstraZeneca

Nuovo accordo con Pfizer. Von der Leyen: "Il 70% vaccinato entro luglio"

Il vaccino AstraZeneca (Keystone)
23 aprile 2021
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Nel giorno in cui l'Agenzia europea del farmaco è tornata a raccomandare l'uso del vaccino di AstraZeneca per gli adulti in tutte le fasce di età, la Commissione europea ha riscosso il sostegno di almeno 26 Paesi per trascinare il colosso anglo-svedese in tribunale e inchiodarlo al rispetto del contratto. Quella di Berlino è stata tra le ultime cancellerie ad aderire all'iniziativa, mentre Budapest è rimasta un'incognita fino all'incontro della presidente dell'esecutivo comunitario Ursula Von der Leyen con il premier Viktor Orban, arrivato a Bruxelles per parlare di futuro dell'Unione e del Recovery plan.

In tutto sono 300 milioni le dosi che il Big Pharma si è impegnato a consegnare all'Ue, 120 milioni nel primo trimestre contro i 30 di fatto distribuiti. Solo un quarto ai 27, mentre ha onorato in pieno i patti col Regno Unito, come ricordato di recente a Bruxelles. Insomma, i conti non tornano. E il ricorso alle vie legali - dopo il naufragio dei negoziati e la lettera di messa in mora del mese scorso - punta proprio a mettere l'azienda con le spalle al muro affinché produca e reperisca i sieri per l'Unione. Ma nonostante le inadempienze della casa farmaceutica di Oxford, il lavoro della task force guidata da Thierry Breton per accrescere la produzioni dei sieri della strategia vaccinale dell'Unione, sta cominciando a dare i suoi frutti. E ora von der Leyen, nonostante l'incidenza dei contagi continui a essere alta, vede "la luce in fondo al tunnel". Tanto che la leader ha anticipato da settembre a luglio il target del 70% di adulti europei immunizzati.

Il punto sui farmaci

"Grazie a partner forti e affidabili come Pfizer e BioNTech, la vaccinazione in Ue sta accelerando", ha annunciato non senza soddisfazione - dopo le tante critiche dei mesi scorsi - la leader, in visita al sito belga di Puurs, dove è arrivata accompagnata del ceo di Pfizer Albert Bourla e dal primo ministro belga, Alexander De Croo. L'occasione è stato il via libera dell'Ema allo stabilimento per un aumento della capacità di produzione del 20%, che ne farà uno dei più grandi d'Europa. Ma anche un nuovo contratto dell'Ue con Pfizer-BioNTech per 1,8 miliardi di immunizzanti di nuova generazione, contro le varianti Covid, per il 2021-2023.

Sempre nel solco dell'accrescimento delle manifatture di vaccini, l'Ema ha raccomandato anche l'approvazione di una nuova linea di 'fill and finish' presso il sito di Moderna a Rovi, in Spagna, per accelerare sull'attività di confezionamento dopo l'incremento della produzione della sostanza attiva nell'azienda svizzera subappaltatrice Lonza, a Visp, del mese scorso. Ma l'agenzia Ue, su sollecitazione dell'esecutivo comunitario, ha reso pubblica anche una nuova valutazione sul vaccino di AstraZeneca, descrivendo vari scenari di curve di contagio e somministrazioni.

Il dato più interessante emerso è che il beneficio del siero della casa di Oxford cresce "con l'aumentare dell'età e dei tassi di infezione". E nonostante si evidenzi con una certa chiarezza che l'incidenza dei casi di trombosi cerebrale si concentrino nella fascia di età sotto i 40 anni, è stato ribadito che i "benefici superano i rischi" rispetto ad "effetti collaterali molto rari e insoliti", come ha evidenziato la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides. Le indagini dell'Agenzia europea sul siero di AstraZeneca comunque vanno avanti, e intanto ha raccomandato di continuare a somministrare la seconda dose tra 4 e 12 settimane dalla prima, in linea con le precedenti informazioni sul prodotto.

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