Il presidente rilancia la lotta al fumo, potrebbe chiedere alle grandi società del tabacco di ridurre la nicotina
Joe Biden prepara la svolta sulle sigarette. Oltre a un possibile divieto delle bionde al mentolo, allo studio c'è anche la possibilità di chiedere alle grandi società del tabacco di ridurre la nicotina, a livelli che non creino dipendenza, in tutte le sigarette vendute negli Stati Uniti. Iniziative che, se realizzate, darebbero un nuovo slancio alla lotta al fumo, rallentata nell'ultimo anno con la pandemia.
Al momento nessuna decisione definitiva è stata presa e il dibattito è ancora in corso. Ma l'ipotesi di una riduzione dei livelli di nicotina ha guadagnato consensi nell'ambito della discussione in atto su un possibile divieto delle sigarette al mentolo. Le autorità federali hanno tempo fino al 29 aprile per decidere se vietarle o meno. Un divieto imprimerebbe un duro colpo al fumo fra i giovani, molti dei quali si avvicinano alle bionde proprio con il mentolo. Una riduzione della nicotina avrebbe invece un impatto sui fumatori, anche quelli più accaniti, spingendoli a cercare alternative meno dannose, come le gomme alla nicotina o le sigarette elettroniche.
L'indiscrezione del Wall Street Journal pesa sui titoli Altria. Il produttore delle Marlboro perde infatti oltre il 4%. Pesanti ribasso anche per British American Tobacco, che cede il 3,65%, e per Imperial Brands, che lascia sul terreno il 7%. Philip Morris International invece avanza: la società, che controlla le Marlboro fuori dagli Stati Uniti, è meno esposta infatti ai rischi di una stretta. "Ogni azione che la Food and Drug Administration assume deve essere basata sulla scienza e tenere in considerazione le conseguenze, quali la crescita di un mercato di prodotti illeciti e l'impatto su migliaia di lavoratori", ha detto un portavoce di Altria commentando i rumors. Scetticismo anche in casa Reynolds American. Il produttore delle Camel e delle Newport, ritiene infatti che le prove scientifiche sugli effetti di una riduzione della nicotina sono inconcludenti e ci sono "strumenti migliori per migliorare la salute pubblica".