Estero

L'Alta corte tedesca congela il Recovery Fund

Gli anti-euro ricorrono dopo l'ok del Parlamento: ‘No al debito comune’

Angela Merkel (Keystone)
26 marzo 2021
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È il colpo di coda degli anti-euro tedeschi, che però rischia di ritardare per tutti l'arrivo dei fondi del piano di rilancio Ue. La Germania ha approvato il Recovery Fund, con il semaforo verde arrivato fra ieri e oggi dalle due Camere parlamentari, ma la Corte costituzionale ha bloccato tutto poche ore dopo. Il presidente della Repubblica non potrà firmare fino a quando non arriverà la decisione degli alti togati su un ricorso presentato con procedura d'urgenza da un gruppo di oltre duemila persone, riunite al seguito dell'economista anti-euro che fondò il partito dell'ultradestra tedesca di AfD, Bernd Luecke. Insomma, tutto fermo fino a quando si pronuncerà Karlsruhe, già in passato peraltro chiamata a valutare l'operato della Bce di Mario Draghi. Luecke, che in seguito lasciò il partito dopo averne constatato la virata verso la destra estrema, è fra quelli che operano da tempo da spina nel fianco in Germania, ostacolando le politiche di salvataggio dell'Ue.

Sotto attacco stavolta è il meccanismo di finanziamento europeo con risorse proprie, che comporta quell'indebitamento comune faticosamente raggiunto nel cruciale vertice dell'estate scorsa a Bruxelles. La Corte non si è sbilanciata su quanto tempo intenda prendere per la sua decisione, ma in casi analoghi in passato ci sono voluti anche tre mesi. Il ministro delle Finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz, si è detto comunque "fiducioso" sul fatto che il Recovery fund potrà essere approvato rapidamente. "È chiaro che l'autofinanziamento dell'Europa con mezzi propri sia ben radicato su un fondamento stabile, sia a livello costituzionale che a livello europeo", ha affermato poco prima che arrivasse la notizia dello stop. Anche la Commissione Ue è intervenuta a stemperare le tensioni, auspicando una rapida soluzione del caso. "La validità della decisione non è stata messa in discussione dal giudice nazionale", ha commentato un portavoce. Bruxelles "è convinta della legittimità della decisione sulle risorse proprie. È fondamentale che sia approvata rapidamente da tutti gli Stati membri, in particolare alla luce delle sfide dovute alla pandemia".

Un piano decisivo

Il sì di Angela Merkel al piano di finanziamento europeo fino al 2027 e al Recovery fund, che prevede investimenti da 750 miliardi di euro per rilanciare l'economia dei paesi europei particolarmente colpiti dal Covid - fra cui l'Italia, principale beneficiaria - ha rappresentato una vera e propria svolta della politica europea tedesca degli ultimi anni. Ieri al Bundestag sono stati ben 478 i voti favorevoli in aula, e poi il Bundesrat, il Senato federale, ha dato il suo lasciapassare addirittura all'unanimità. Una maggioranza qualificata, fa notare una fonte vicina al governo, con la quale si potrebbe addirittura cambiare la costituzione. Il risultato parlamentare è stato salutato con plateale soddisfazione, ad esempio, dal vicecancelliere Scholz (Spd): "Il voto alla Camera e al Senato è un chiaro segnale a favore della solidarietà europea, e un segnale di forza. In Germania c'è un'ampia maggioranza, bipartisan a favore di un'Europa solidale e operativa. Insieme facciamo in modo che tutta l'Europa venga fuori dalla crisi in forma, per un futuro digitale e sostenibile sul piano climatico. Un'Europa forte - ha anche rimarcato - è un presupposto importante per il successo economico della Germania e per il benessere comune"

Il ricorso alla Corte costituzionale che ha guastato i giochi, almeno temporaneamente, è stato presentato dagli anti-euro della 'Bündnis Bürgerwille': dietro ci sarebbero 2281 persone, si legge sul loro sito. Nel mirino ci sono proprio i sussidi che dovrebbero arrivare col rifinanziamento dell'Ue con mezzi propri attraverso l'indebitamento comune. Il gruppo civico obietta come questo sia "inammissibile". L'incubo che agita il sonno di molti ultra-conservatori tedeschi è che il fondo di rilancio europeo possa aprire la porta ai temutissimi eurobond, con un carico per la Germania che finirebbe con l'esser garante dei Paesi super indebitati del Sud. E del resto, se Merkel ha cercato di gettare acqua sul fuoco anche ieri, sottolineando al Bundestag che un meccanismo come quello del Recovery "si userà una volta sola", i suoi alleati socialdemocratici e i Verdi, che inseguono l'Unione nei sondaggi, non sono affatto d'accordo.

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