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Brasile, il giudice che ha condannato Lula non è stato imparziale

Lo ha stabilito la Corte suprema. Il processo per le presunte tangenti legate al restauro dell'attico di Guarujà dovrà dunque essere nuovamente istruito.

L'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva (Keystone)
23 marzo 2021
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Importante vittoria per l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva alla Corte suprema brasiliana. Con tre voti a due, la seconda sezione ha infatti deciso che il giudice Sergio Moro non è stato imparziale nel condannare l'ex presidente. A far pendere la bilancia in favore di Lula è stata Carmen Lucia, che ha ribaltato in favore di Lula il voto espresso nel 2018, alla luce "delle nuove prove emerse di recente". Con questa decisione, il processo per le presunte tangenti legate al restauro dell'attico di Guarujà, nel quale Lula venne condannato in Cassazione a 8 anni e 10 mesi di reclusione e che gli costò la partecipazione alle presidenziali del 2018, dovrà essere nuovamente istruito. Un duro colpo per la credibilità dell'ex giudice Moro, che dopo la condanna di Lula diventò ministro della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro, e per il pool della procura di Curitiba, titolare dell'inchiesta Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana. E brutte notizie anche per Bolsonaro, che si trova inaspettatamente un candidato forte come l'ex presidente-operaio sulla strada per la rielezione alle presidenziali del prossimo anno.