Estero

India: sgozza la figlia e porta la testa alla polizia

La vittima aveva 17 anni, frequentava un ragazzo sgradito al padre. Ennesimo episodio macabro in Uttar Pradesh, lo Stato più violento del Paese asiatico

Donne dell'Uttar Pradesh (Keystone)
5 marzo 2021
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Si è presentato alla caserma di polizia, a due chilometri dal suo villaggio, gettando nel panico gli agenti: con tre dita reggeva la testa mozza della figlia, ancora grondante di sangue. L'ennesima, macabra tragedia, ha per vittima una ragazza di17 anni dell'Uttar Pradesh, lo Stato più violento dell'India. L'uomo, Sarvesh Kumar, si è costituito, confessando di aver ucciso la figlia dopo averla sorpresa assieme a un giovane che alla famiglia non piaceva. Nel video girato dalla polizia, il padre-assassino racconta di averla chiusa in una stanza, per poi decapitarla con un coltello da cucina. Femminicidi di questo tipo sono ancora frequenti nell'India rurale, dove i padri, spesso accompagnati da altri parenti, si sentono legittimati a punire con la morte le figlie che "rovinano l'onore della famiglia" avviando relazioni con uomini di ceto, religione o casta diversa dalla loro.

La piaga dei delitti d'onore

Non esistono dati precisi su questi cosiddetti "delitti d'onore", ma si calcola che ogni anno alcune centinaia di ragazze indiane vengano uccise brutalmente con questa scusa. Di loro si dirà poi che sono suicidate o che sono fuggite, dopo che il cadavere è stato fatto scomparire in tutta fretta, con una cremazione segreta, spesso di notte. In Uttar Pradesh, lo Stato indiano più popoloso, dal 2015 i crimini contro le donne sono cresciuti del 66% e nel 2020, secondo il National Crime Records Bureau, si è registrato il record più alto del numero di violenze contro le donne. Quest'inquietante curva, denunciano le associazioni della società civile, coincide con l'arrivo al governo nel 2017 del monaco fondamentalista indù Yogi Adityanath, celibe e votato alla castità, che alimenta un atteggiamento retrivo contro le donne. Il cosiddetto delitto d'onore, tuttavia, non è prerogativa solo dell'Uttar Pradesh: è diffuso in tutta l'India. E l'aspetto forse peggiore è che in molti casi oltre alle famiglie, vengono coinvolti anche i panchayat, i consigli dei villaggi basati sul sistema delle caste, che danno il loro consenso alle terribili punizioni. Poco importa che nel 2011 la Corte Suprema abbia detto che i colpevoli di delitti d'onore debbano essere condannati alla pena capitale: questa brutale tradizione, retaggio di una cultura patriarcale in cui la donna non ha il diritto di scegliere come, dove e con chi vivere, persiste. A dispetto dei social, dei nuovi stili di vita, delle rivendicazioni delle indiane che, sempre più numerose, provano a ribellarsi. A rischio, anche, della loro stessa vita.

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