Estero

Il dramma dei minori lungo la ‘rotta balcanica’

La denuncia di Save the Children: centinaia di ragazzi non accompagnati e bambini con le loro famiglie vittime dei respingimenti e in balia dei trafficanti.

L’Europa è ancora lontana
(Keystone)
19 febbraio 2021
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Belgrado – Save the Children ha denunciato il dramma di centinaia di minori non accompagnati e bambini con le loro famiglie intrappolati sulla rotta balcanica, vittime dei respingimenti dei Paesi europei e dello sfruttamento dei trafficanti. In occasione della missione della Commissaria Ue per gli Affari Interni Ylva Johansson in Bosnia- Erzegovina e Albania, l'Organizzazione ha lanciato un appello all'Unione europea perché vengano assicurate subito le misure di protezione necessarie a tutti i minori migranti ai confini esterni e interni dell'Europa e all'interno dei suoi stessi Paesi.

In un comunicato, Save the Children afferma che "migranti e rifugiati, compresi 500 minori non accompagnati identificati e 400 bambini con le loro famiglie che si trovano in Bosnia- Erzegovina, sono intrappolati lungo la rotta balcanica nel tentativo di raggiungere l'Europa occidentale, sempre più esposti a gravi rischi a causa di trafficanti e sfruttatori, ma anche delle autorità di frontiera".

Violenze ed abusi

I controlli sempre più stringenti e i respingimenti sia ai confini esterni della Ue che a quelli interni - aggiunge Save the Children - "hanno infatti portato ad un aumento di violenze e altri abusi nei confronti dei minori e di altri soggetti vulnerabili".

L'Organizzazione si appella quindi all'Ue "perché vengano assicurate subito le misure di protezione necessarie a tutti i minori migranti ai confini esterni e interni dell'Europa e all'interno dei suoi stessi Paesi".

Inoltre, Save the Children chiede che "le riforme della legislazione europea sull'immigrazione e l'asilo (fra cui quella del Regolamento di Dublino), in particolar modo per quanto riguarda la condivisione della responsabilità tra Stati rispetto agli arrivi di richiedenti asilo, diano risposte alla sofferenza e ai gravi rischi che questi minori stanno correndo per cercare salvezza in Europa, in molti casi per riunificarsi con i loro famigliari che vivono già in un paese europeo".

Respingimenti anche all’interno dell’Ue

"I respingimenti dei migranti, tra cui quelli dei minori non accompagnati e delle famiglie con bambini, non avvengono solo ai confini esterni dell'Unione Europea ma anche alle frontiere tra i Paesi Membri, come nel caso dei confini tra Italia e Slovenia, e tra Slovenia e Croazia, tra gli altri," ha dichiarato Anita Bay Bundegaard, direttrice di Save the Children Europe.

"È urgente che l'Unione Europea e gli Stati Membri mettano fine ai respingimenti illegali e diano priorità alla protezione dei minori nelle aree di frontiera, garantendo un corretto accertamento dell'età, protezione e sicurezza per i minori, e consentano un meccanismo regolare e indipendente per la denuncia delle violazioni che sia loro accessibile."

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