Estero

Appello respinto: Alexey Navalny resta in carcere

Raffica di fermi e perquisizioni tra i suoi collaboratori. Lui: ‘Illegalità per intimidire me e chiunque altro’.

Videolettere dal carcere
(Keystone)
28 gennaio 2021
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Mosca – Alexey Navalny resta dietro le sbarre. Il tribunale della regione di Mosca ha respinto l'appello contro l'arresto imposto all'avversario numero uno di Putin proprio mentre un'ondata di fermi e perquisizioni si è abbattuta sui più stretti collaboratori del dissidente e l'opposizione prepara per domenica una nuova protesta di massa per chiedere la sua liberazione.

Navalny ha seguito l'udienza in collegamento video dal carcere in cui è rinchiuso e quando ha preso la parola non le ha certo mandate a dire. "Non è solo illegalità, ma un'illegalità di carattere dimostrativo volta a intimidire me e chiunque altro", ha dichiarato commentando i suoi guai con la giustizia che tanti ritengono di matrice politica. "Sì, il potere è dalla vostra parte adesso, e ora avete la possibilità di mettermi in manette, ma non sarà così per sempre", ha proseguito il trascinatore delle proteste anti-Putin prendendo di mira le autorità russe.

Anni di carcere?

L'arresto confermato oggi in tribunale riguarda i 30 giorni di custodia in carcere inflitti a Navalny in un processo molto criticato svoltosi direttamente nella stazione di polizia dove il dissidente si trovava in stato di fermo. Ma il principe dell'opposizione russa rischia di rimanere in cella per parecchi anni. Sulla sua testa pendono infatti almeno quattro inchieste e il 2 febbraio inizierà il primo processo a suo carico, quello che lo vede accusato di non essersi presentato dal giudice di sorveglianza a Mosca come previsto da una controversa sentenza del 2014 in cui gli era stata concessa la sospensione condizionale della pena.

Ora il servizio penitenziario chiede che gli sia revocata la condizionale e che l'oppositore sconti in carcere la vecchia condanna a tre anni e mezzo nonostante sia stato in Germania da agosto a gennaio per curarsi dopo un avvelenamento per il quale si sospettano i servizi segreti del Cremlino. La testata investigativa ‘Bellingcat’ a dicembre ha fatto i nomi di quelli che dice essere agenti segreti di un'unità speciale forse coinvolta nel caso Navalny, e ieri ha pubblicato una nuova indagine in cui sostiene che questo stesso gruppo di 007 potrebbe essere coinvolto in tre omicidi.

Nuove manifestazioni domenica

Navalny è stato arrestato non appena ha rimesso piede a Mosca il 17 gennaio e la sua detenzione - fermamente condannata da Usa e Ue - è stata contestata sabato con una mega protesta a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone in tutta la Russia. La polizia ha risposto con i manganelli e con un mare di arresti: il bilancio aggiornato è di oltre 4'000 fermi. Ed è proprio a questi cortei, e forse anche a quelli in programma domenica, che sembrano legate le recenti grane giudiziarie dei principali collaboratori di Navalny, ufficialmente accusati di aver violato le norme anti-Covid.

Tra le persone arrestate in questi giorni ci sono anche il fratello dell'oppositore, Oleg, e la legale del Fondo Anticorruzione di Navalny, Liubov Sobol. È stata arrestata anche Anastasia Vasilyeva, la dottoressa che guida il sindacato Alleanza dei Medici. Ma quando i poliziotti si sono presentati a casa dell'oftalmologa lei ha dimostrato tutto il suo sangue freddo e li ha accolti suonando Beethoven al pianoforte. In un video pubblicato su internet da diversi media la si vede impegnata al piano mentre una funzionaria le legge il mandato di perquisizione. "Non mi applaudite?", chiede poi con ironia agli agenti non appena finito di suonare.

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