Estero

La Russia ratifica il trattato New Start

Il documento che regola il numero delle testati nucleari di Mosca e Washington è un passo verso il disgelo. Ma resta sul piatto il caso Navalny

(Keystone)
27 gennaio 2021
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Mosca – La Russia ha ratificato l'estensione del trattato New Start - che regola il numero delle testate nucleari di Mosca e Washington - a tempo di record, approvando in entrambi i rami del Parlamento la richiesta inviata da Vladimir Putin dopo aver trovato la quadra con Joe Biden. “È un passo nella giusta direzione”, ha sentenziato lo zar intervenendo al forum di Davos, dove ha delineato la sua dottrina globale (“L'epoca unipolare è finita”). Ma da qui a parlare di disgelo, ce ne corre. A pesare, tra le tante cose, adesso c'è il caso Navalny, oltre ai mille dossier scottanti di sempre, come hacker, Ucraina e Bielorussia. Andare d'accordo non sarà facile.

La Russia ha considerato le dichiarazioni del G7 su Navalny come “una grossolana interferenza” nei suoi “affari interni” nonché una mossa “apertamente ostile”. Il tutto mentre fioccano arresti e perquisizioni, compreso l'appartamento dell'oppositore di Putin. Ma certo, data la situazione la proroga del New Start rappresenta una rara, e benefica, prova di cooperazione. L'estensione (cinque anni) darà tempo a Russia e Usa per far ripartire i negoziati sul controllo degli armamenti, magari (parola del vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov) includendo anche le nuove armi ipersoniche sviluppate proprio da Mosca (e sbandierate da Putin negli ultimi anni).

Lo zar, d'altra parte, nel suo discorso a Davos ha ribadito come un mondo “senza regole” sia estremamente pericoloso e, se non si vuole cadere nella “distopia”, vanno affrontate i legittimi interessi dei vari poli di potere, che ormai sono “una realtà”, in modo armonico. “La pandemia - ha avvertito - non farà altro che accelerare i cambiamenti già in atto dal punto di vista sociale, economico, politico e tecnologico”. Su quest'ultimo punto Putin ha calcato la mano: “I giganti tecnologici, soprattutto quelli digitali, hanno iniziato a svolgere un ruolo sempre più significativo nella vita della società e in alcuni settori essi de facto sono già in competizione con lo Stato”. Putin poi ha anche aperto (cautamente) all'Europa. “Siamo uniti non solo dal punto di vista geografico ma anche, ed è ancora più importante, da quello culturale”, ha detto il presidente russo riprendendo un suo vecchio cavallo di battaglia. “È interesse sia della Russia che dell'Europa tornare a un'agenda positiva, mettendo da parte le fobie passate, ereditate dal Novecento”.

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