ITALIA

Renzi sta per mandare in crisi il governo Conte

Dopo l'approvazione del Recovery Fund potrebbe sfilare dall’esecutivo le sue due ministre e costringere il Presidente del consiglio al rimpasto

Matteo Renzi (Keystone)
12 gennaio 2021
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Una cosa par di capire: il capo di Italia viva Matteo Renzi vuole sfilare dal governo di Giuseppe Conte le sue due ministre (Teresa Bellanova dall’Agricoltura, Elena Bonetti dalle Pari opportunità). Una decisione che aprirebbe una crisi e potrebbe diventare ufficiale già domani, dopo il sì di stasera al Recovery plan che utilizza i fondi dell’Unione europea per rilanciare l’economia italiana, un ultimo atto di “responsabilità” – parola che rimbomba da tutti i televisori – prima del ‘muoia Sansone con tutti i filistei'.

Difficile spiegare le intenzioni di Renzi, di certo poco interessato ad affrontare le urne con le percentuali da prefisso telefonico che gli assegnano i sondaggi. Il transfuga del Partito democratico – col quale governa, insieme ai Cinquestelle – giustifica la rottura contestando le politiche del governo: “Io non volevo far fuori Conte, ma me stesso da questo governo", ha detto, ricordando per l'ennesima volta il Jep Gambardella de ‘La grande bellezza’ (“Io non volevo solo partecipare alla feste, io volevo avere il potere di farle fallire”). E ancora: "Ormai ci siamo. Non metto la faccia sullo spreco di denaro pubblico”.

Quali siano le mire reali di Renzi è difficile da stabilire: spesso il suo intuito tattico ha stupito nemici e nemici, ma altrettante volte lo abbiamo visto inciampare nel suo stesso machiavellismo. Forse c’è ancora spazio per rabberciare un ‘Conte ter’, magari con qualche poltrona in più per Italia viva. A quella che i notisti romani definiscono ‘crisi pilotata’ si affianca però l’ipotesi più esotica della ‘crisi al buio’, che detta così sembra il titolo d’una commedia con Edwige Fenech, e designa invece uno scenario di crisi istituzionale: Conte rimette in gioco il mandato, e rischia di saltare se non trova il sostegno di liberi battitori che alle Camere si sottraggano alla disciplina di partito in nome della continuità. Se gli andasse male si potrebbe pensare a un governo tecnico, mentre un voto in piena pandemia è l’ultima cosa che serve a un Paese azzoppato, per il quale urgono aiuti urgenti.

Ma cosa contesta Renzi al governo? Molte delle critiche sono legate al Recovery Fund. Eppure molte sue richieste erano state accolte, dai maggiori investimenti in istruzione e sanità alla limitazione dei bonus fiscali. L’impressione, stando a molti osservatori, è dunque che si tratti solo di pretesti, e che il 'Bomba' cerchi solo di far pesare in un modo o nell'altro il suo ruolo di ago della bilancia. Un po’ come faceva il leader del Partito socialista italiano Bettino Craxi al crepuscolo della prima Repubblica. Stavolta però, al posto del Pentapartito, c’è la pandemia.

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