Estero

Il Giappone è nelle spese, debito alle stelle

Pesano pandemia, invecchiamento della popolazione e investimenti in ambito militare 'contro' Cina e Corea del nord

Ti-press
21 dicembre 2020
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Il governo giapponese ha approvato il più vasto preventivo di sempre, per un ammontare di oltre 106'000 miliardi di yen (907 miliardi di franchi), per l'anno fiscale 2021, con un occhio di riguardo alle misure da adottare contro il coronavirus, l'invecchiamento della popolazione e le spese per la difesa.

Il record è stato aggiornato per il nono anno consecutivo, e supera i 100'000 miliardi di yen per il terzo anno di fila, incrementando i timori di un ulteriore peggioramento delle finanze pubbliche del paese, già tra le meno virtuose tra le economie più avanzate.

Per finanziare il budget l'emissione di obbligazioni salirà a 43'600 miliardi di yen, mentre le entrate fiscali sono state riviste al rialzo a 57'000 miliardi grazie a un maggior contributo degli utili societari e l'incremento delle tasse. In base ai calcoli governativi, il 41% del bilancio verrà finanziato dal debito, rispetto al 32% dell'anno in corso; una proporzione che potrebbe variare in base alle misure supplementari che si renderanno necessarie per contrastare la pandemia.

Tra i progetti di spesa, 5000 miliardi saranno accantonati nei fondi di riserva per l'emergenza sanitaria, i costi della previdenza sociale saliranno a una cifra record di 36'000 miliardi - un terzo dell'intera manovra, mentre le spese militari cresceranno dello 0,5%, stabilendo un record per il settimo anno consecutivo, a 5340 miliardi di yen. Il ministero della difesa, guidato da Nobuo Kishi (fratello dell'ex premier Shinzo Abe), è riuscito infatti a ottenere il via libera per l'approvazione del progetto di aggiornamento dei missili di attacco e difesa Made in Usa, per fronteggiare la crescente assertività della Cina e la minaccia nucleare dalla Corea del Nord.

La manovra verrà presentata al Parlamento in seduta comune il prossimo gennaio. Il Giappone ha un rapporto debito/pil che supera di gran lunga il 200%, ed è il più elevato tra le nazioni industrializzate.

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