Estero
Il Natale blindato dell'Italia di Conte
Coprifuoco alle 22, divieto di uscire dal proprio Comune il 25 e 26 dicembre, niente cenoni a ristorante per un Natale "diverso dagli altri"
Conte con la prima ministra estone in visita Kersti Kaljulaid (Keystone)
2 dicembre 2020
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I ristoranti aperti a pranzo anche a Natale e Capodanno, il coprifuoco alle 22 e il divieto di cenoni negli alberghi il 31 dicembre. E ancora, il divieto di spostarsi da una Regione all'altra se non per lavoro o salute, per raggiungere la residenza o per "necessità", autocertificate, come quella di "assistere un genitore solo". Il divieto di uscire dal proprio Comune il 25 e 26 dicembre. E la raccomandazione a non sedersi a tavola, anche dentro casa, nelle festività con persone non conviventi. Sarà un decreto del presidente del Consiglio, domani sera, a segnare i confini di quello che il ministro della Salute Roberto Speranza annuncia al Parlamento come un Natale "diverso dagli altri".

La linea dura del governo è acclarata: dal 21 dicembre al 7 gennaio (ma le date potrebbero ancora variare) limitazione degli spostamenti e "lotta" agli assembramenti, anche sulle piste da sci. Ma non tutto è deciso, a partire dalla scuola. E su quanto debba essere davvero dura in concreto la linea, va in scena fino all'ultimo un durissimo braccio di ferro: al Senato esplodono le tensioni nella maggioranza, Italia viva e una minoranza del Pd chiedono di permettere i ricongiungimenti familiari anche fuori regione e allentare la morsa del Natale. Il premier Giuseppe Conte porta a tarda sera in Consiglio dei ministri un decreto legge per definire il perimetro delle nuove restrizioni, a partire dal divieto degli spostamenti. Il decreto servirà anche a consentire al prossimo decreto di durare più di trenta giorni (si discute se porre il limite a 45, 50 o 60), per poter coprire le festività almeno fino alla Befana.

Per piegare la curva evitando il lockdown generale, spiega il ministro della Salute, vanno evitati gli assembramenti nelle località sciistiche e limitati gli spostamenti internazionali. Si sta invece valutando – e Luigi Di Maio dal M5s auspica che sia così – di riportare in classe a dicembre i ragazzi delle superiori, magari riducendo la didattica a distanza dal 14 dicembre. Per il resto, il governo prevede: divieto di uscire dal Comune il 25-26 dicembre e 1 gennaio, stop alle crociere, quarantena per chi rientra dall'estero, apertura degli alberghi in tutta Italia, ma con chiusura alle 18 dei loro ristoranti la sera del 31 dicembre.

 

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