Estero

Le agenzie umanitarie chiedono un cessate il fuoco in Etiopia

I combattimenti sono iniziati il 4 novembre. L'Onu vuole corridoi umanitari dopo oltre due settimane di conflitto

(Keystone)
20 novembre 2020
|

Le agenzie umanitarie chiedono un cessate il fuoco temporaneo immediato in Etiopia per consentire agli aiuti di raggiungere i civili colpiti dai combattimenti iniziati lo scorso 4 novembre. L'Onu vuole corridoi umanitari dopo oltre due settimane di conflitto tra l'esercito federale etiope e le forze fedeli alla leadership politica locale dello Stato regionale tigrino, il Fronte di liberazione del popolo dei Tigray (Tplf). Secondo quanto riferito, nei combattimenti sarebbero morte centinaia di persone e sono almeno 33 mila i rifugiati che hanno attraversato il confine con il vicino Sudan per scampare alle violenze del conflitto, in atto nel nord dell'Etiopia. L'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) ha detto che saranno fino a 200 mila le persone interessate dal fenomeno nei prossimi sei mesi, se i combattimenti continueranno. Fisseha Tekle, ricercatore di Amnesty International in Etiopia, ha detto che la guerra deve essere condotta in conformità con il diritto internazionale, che prevede la protezione dei civili "incluso l'accesso ai servizi umanitari". "Per quanto possibile, le organizzazioni per la difesa dei diritti umani, come Amnesty, dovrebbero avere accesso per monitorare la situazione", ha aggiunto. Le agenzie umanitarie chiedono 50 milioni di dollari da destinare a cibo e rifugio per i nuovi arrivati.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE