Estero

L'Italia verso nuove misure anti-coronavirus

Governo e Regioni cercano un accordo. Un'ipotesi è quella di zone rosse e restrizioni localizzate che scattano all'aumentare del tasso di contagi

1 novembre 2020
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Sul lockdown si misura in Italia il braccio di ferro fra Regioni e Governo. Per adesso la discussione si basa sulla "durezza" di un coprifuoco da far scattare alle 18: il ventaglio va da uno stop alle attività commerciali alla proposta più severa di alcuni governatori, come Michele Emiliano in Puglia e Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna, di vietare la circolazione tout court. Sul tavolo, anche un freno agli spostamenti fra le regioni, la chiusura dei centri commerciali nei weekend e limitazioni per le persone che hanno più di 70 anni, le più esposte al contagio.

Le Regioni vorrebbero che venissero stabilite restrizioni di carattere nazionale, anche nel caso in cui si dovesse optare per un nuovo lockdown generale. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è invece orientato su provvedimenti calibrati in base alla diffusione del covid, con zone rosse e didattica a distanza. Un'ipotesi allo studio del governo è quella di prevedere, nel nuovo decreto con le misure, alcune limitazioni da far scattare al superamento territoriale di un certo livello di contagi. "Lavoriamo insieme alle Regioni - è il ragionamento nel governo - ma non possono sottrarsi alle evidenze scientifiche". Una riflessione che la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, ha fatto fuori dai denti: "A indici di rischio differenti devono corrispondere misure diverse. Ognuno si assuma le sue responsabilità". Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, ha preso di mira i governatori di centrodestra: "Sono federalisti quando le cose migliorano. Centralisti quando peggiorano".

Il nuovo decreto ministeriale è stato al centro di una serie di vertici, uno via l'altro. Fra Regioni, Comuni, Province e governo prima, fra Conte e i capi-delegazione poi e infine fra Conte, i capi-delegazione e i capigruppo. Non è finita. Prima che Conte vada a riferire alla Camera, domattina, ci sarà un nuovo incontro fra i ministri delle Autonomie, Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza, con gli enti territoriali. Al tavolo con il governo, le Regioni hanno avanzato anche la proposta di limitare gli spostamenti degli over 70. Una misura sponsorizzata soprattutto da Lombardia, Piemonte e Liguria.

L'uscita di Toti (Liguria)

Ma proprio un'uscita infelice del presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha provocato una frenata: "Si tratta di persone che sono per fortuna per lo più in pensione - ha scritto su Twitter - non sono indispensabili allo sforzo produttivo del Paese ma, essendo più fragili, vanno tutelate in ogni modo". Poche righe che Toti ha poi rettificato: "Quella frase non rappresenta minimamente il mio pensiero, vorrei chiedere scusa se ha offeso qualcuno".

I tempi sono stretti ma la sintesi non sembra dietro l'angolo. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha sostanzialmente bocciato l'ipotesi di zone rosse: "Se i tecnici ci dicono che l'unica alternativa è il lockdown - ha detto - facciamolo a livello nazionale". Mentre per Zaia la strada sarebbe quella di "decidere insieme" il quadro generale "e chi ritiene può aggiungere misure territoriali restrittive". Il puzzle è complesso e i tasselli non sempre combaciano. La ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina, ha chiesto i dati sui contagi nelle scuole. La sua intenzione è scongiurare nuove misure.

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