FRANCIA

L’attentatore di Nizza era passato dall’alcol all’Islam

Macron ha schierato 7mila agenti in strada per rafforzare il dispositivo anti-attentati, in particolare davanti a scuole e luoghi di culto

(Ti-Press)
30 ottobre 2020
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All'indomani dell'uccisione di tre persone nella Basilica Notre-Dame de l'Assomption di Nizza, un misterioso gruppo tunisino ha rivendicato l'attacco mentre in Francia è stato fermato un possibile fiancheggiatore e il presidente Emmanuel Macron ha schierato 7mila agenti in strada per rafforzare il dispositivo anti-attentati, in particolare davanti a scuole e luoghi di culto cristiani alla vigilia delle Feste di Ognissanti.

Dall‘inchiesta affidata all'antiterrorismo assume intanto contorni più precisi il profilo del killer, Brahim Issaoui, tunisino di 21 anni passato dall'Italia prima di raggiungere la Francia non prima del 25 ottobre. Il ragazzo, ha raccontato la madre dalla loro casa in un quartiere popolare di Sfax, ha avuto un'adolescenza turbolenta tra droga e alcol, ma da due anni era cambiato: aveva cominciato a recitare le preghiere islamiche e si era chiuso in sé stesso. “Andava da casa al lavoro, non usciva e non si mischiava più con gli altri”, ha detto la donna. L'altro ieri, il killer ha telefonato al fratello. “Ha detto che andava in Francia perché era meglio per il lavoro”, ha raccontato questi all'agenzia France Presse. Anche lui ha riferito che Brahim iniziò a dedicarsi alla religione circa due anni fa, ma non capisce il processo che possa averlo condotto a una tale radicalizzazione. Secondo Al Arabiya, il giorno prima dell'agguato inviò una foto della Basilica di Nizza proprio al fratello, scrivendo di voler passare la notte lì davanti.

Da fonti vicine all'inchiesta trapela che era giunto in città “24-48 ore prima dell'attacco”. Sul fronte politico francese si moltiplicano gli appelli dell'opposizione di destra a indurire la lotta all'immigrazione clandestina, mentre la leader del Rassemblement National Marine Le Pen continua a polemizzare con l'esecutivo invitandolo a condurre “per davvero” la “guerra” al fondamentalismo islamico. Il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, da parte sua, ha invitato i connazionali all'estero alla massima prudenza.

Il ministro dell'Interno Gérald Darmanin ha confermato i rinforzi antiterrorismo anticipati ieri dal capo dello Stato. Passerà infatti da 3mila a 7mila il numero di agenti delle forze di sicurezza dispiegati sul territorio nazionale per scongiurare nuovi attacchi. Alla vigilia del week-end di Ognissanti, con milioni di francesi da oggi costretti a restare in casa per il nuovo lockdown anti-Covid, il ministro ha precisato che verrà rafforzata, in particolare, la sicurezza intorno ai cimiteri e ai luoghi di culto cristiani. Disposto, inoltre, l'invio di altri 120 poliziotti a Nizza. Sorvegliate speciali anche le scuole.

A Tunisi nel frattempo la procura antiterrorismo ha ordinato l'apertura di un’indagine sulla presunta esistenza del gruppo terroristico ‘Al Mahdi nel sud della Tunisia’ e sul suo potenziale coinvolgimento nell'attentato. L‘avvio dell'indagine segue un post sui social di un individuo che ha scritto di appartenere al gruppo ‘Al Mahdi nel sud della Tunisia’, rivendicando la responsabilità della strage di Nizza. Nella cittadina al confine con l'Italia un uomo di 47 anni sospettato di aver avuto contatti con il killer è stato posto in stato di fermo ieri sera. Fonti giudiziarie invitano tuttavia alla prudenza sulla natura dei rapporti tra i il terrorista e il fermato. Brahim continua a essere in prognosi riservata all'ospedale Pasteur di Nizza dopo l'operazione subita ieri per le ferite infertegli dai poliziotti che l'hanno fermato. Non è ancora in grado di rispondere agli inquirenti. 

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