Estero

Macron omaggio il prof decapitato, ‘venduto’ da due studenti

Il presidente francese: non rinunceremo alle caricature e ai disegni. Samuel Paty ‘consegnato’ da due alunni in cambio di 300-350 euro.

(Keystone)
21 ottobre 2020
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Parigi – È il giorno della commozione più alta per Samuel Paty, diventato "il volto della battaglia per la libertà" che la Francia vuole continuare, ad ogni costo, come ha detto con voce profondamente emozionata Emmanuel Macron, nell'omaggio nazionale alla Sorbona per il professore decapitato. Ma è anche la giornata della scoperta del traffico più sordido, quello del professore che - stando alle indagini - è stato indicato al terrorista che lo avrebbe decapitato da un paio di suoi allievi, in cambio di "300 o 350 euro".

Tante le lacrime, tanta la rabbia, nel cortile della Sorbona, dove il feretro del professore è stato portato a spalla degli uomini della Guardia Repubblicana sulle note del suo brano preferito, "One" degli U2. Molte le lacrime, in un silenzio irreale all'interno del cortile d'onore della Sorbona, mentre da fuori, da centinaia di persone che non sono potute entrare, sono arrivati applausi a più riprese, anche durante il discorso di Macron: Paty era "uno di quei professori che non si dimenticano", ha sottolineato con voce commossa Macron, che non era accompagnato dalla moglie Brigitte, insegnante per 30 anni e oggi in autoisolamento per essere stata a contatto con una persone positiva al Covid.

Macron ha insistito sulla "cospirazione funesta" e "l'odio per gli altri" di cui è stato vittima il professore, ucciso "perché incarnava la Repubblica". "Continueremo la battaglia per la libertà, di cui Samuel Paty è il volto" ha detto Macron, aggiungendo: "non rinunceremo alle caricature, ai disegni", anche se "qualcuno lo farà", perché "in Francia i Lumi non si spengono mai". In un'atmosfera di grande commozione, Macron ha aggiunto, rivolto al feretro, "professore, noi continueremo. Difenderemo quella libertà che lei insegnava così bene, e porteremo avanti la laicità".

Poi, è passato a puntare il dito contro "i vigliacchi" che hanno consegnato Samuel Paty "ai barbari": "non parlerò dei terroristi, dei loro complici e di tutti i vigliacchi che hanno commesso e reso possibile questo attentato. Non parlerò di quelli che hanno consegnato il suo nome ai barbari. Non lo meritano".

A consegnare Paty ad Abdoullakh Anzorov sono stati due studenti, secondo il procuratore antiterrorismo Jean-Francois Ricard, due ragazzi di 14 e 15 anni. Gli hanno indicato il professore in cambio di una "somma di 300 o 350 euro". Secondo il procuratore, Anzorov avrebbe inoltre comunicato ai due minorenni l'intenzione di "filmare", "umiliare e picchiare" l'insegnante, "costringendolo a chiedere perdono" per aver mostrato le caricature di Charlie.

"Oggi è chiaro che il prof è stato designato per nome come obiettivo sui social network", ha detto il procuratore, in un particolare riferimento a Brahim C, il padre di un'alunna che pubblicò il video di protesta contro l'insegnante e un militante islamista, Abdelhakim Sefrioui. Gli inquirenti si interessano agli scambi telefonici tra Brahim C, e l'assalitore. Secondo fonti citate da BFM-TV, quest'ultimo avrebbe comunicato "tre volte per telefono o attraverso messaggi sullo smartphone" con il diciottenne attentatore. Durante il fermo, il padre ha detto di non ricordarsi di questi scambi e di aver ricevuto tante telefonate dopo la pubblicazione del video su Youtube. Ha inoltre assicurato di non essere mai stato a conoscenza del progetto di attentato contro l'insegnante di cui oggi si è celebrato l'omaggio nazionale.

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