Estero

Il Vaticano accusa Trump: strumentalizza il papa

Lo scontro con la Casa Bianca sui rapporti con l Cina sfiora la crisi diplomatica

30 settembre 2020
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È uno scontro che sfiora la crisi diplomatica quello tra Santa Sede e governo degli Stati Uniti, dopo l'attacco di alcuni giorni fa del segretario di Stato Usa Mike Pompeo al Vaticano, cui ha intimato di non rinnovare l'accordo con la Cina sulle nomine dei vescovi.

Quell'uscita non è passata certo indenne oggi, nella prima giornata della visita di Pompeo a Roma, in cui - in occasione del simposio sulla libertà religiosa cui hanno partecipato anche il card. Pietro Parolin e il 'ministro degli Esteri' mons. Paul Gallagher - gli esponenti vaticani hanno accusato l'amministrazione Trump di voler "strumentalizzare" il Papa nell'attuale campagna elettorale.

 Il muro contro muro tra Pompeo - che domani in Vaticano sarà ricevuto non dal Papa ma dal card. Parolin - e i rappresentanti d'Oltretevere si consuma al simposio sulla libertà religiosa organizzato all'Hotel Excelsior dall'Ambasciata Usa presso la Santa Sede.

E all'uscita, alla domanda se ci sia stato un tentativo del governo Trump di "strumentalizzare il Papa" in queste battute finali di campagna elettorale, il segretario per i Rapporti con gli Stati mons. Gallagher risponde che "sì, e questa è proprio una delle ragioni per cui il Papa non incontrerà il segretario di Stato americano Mike Pompeo".

"Normalmente quando si preparano le visite a così alti livelli di ufficialità si negozia l'agenda in privato e confidenzialmente. È una delle regole della diplomazia, dando la possibilità a entrambi di definire il simposio, non dando le cose per fatte", lasciando così intendere che l'amministrazione Usa ha agito unilateralmente rispetto all'organizzazione del convegno", dice, visibilmente irritato, il 'ministro degli Esteri' del Papa.

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