Estero

Virus, la mortalità in Israele supera gli Usa

Nel Regno Unito il picco di contagio da marzo: oltre settemila nuovi contagi

29 settembre 2020
|

I numeri della pandemia di Covid-19 mettono di nuovo in allerta l'Europa: in Gran Bretagna i dati emersi nelle ultime 24 ore preoccupano le autorità di Londra, ma anche a Parigi la situazione è delicata. Israele nel frattempo ha superato gli Usa nel rapporto tra decessi provocati dal coronavirus e numero di abitanti.

A rivelare questi ultimi conteggi è il ministero israeliano della della Difesa: da un suo rapporto emerge che in base alla media calcolata nell'ultima settimana, per la prima volta il tasso in Israele è di 3.5 morti per milione di abitanti mentre negli Usa è di circa il 2,2 . Questi ultimi dati rafforzano la possibilità di un prolungamento dell'attuale lockdown in Israele, attualmente in vigore fino all'11 ottobre, ovvero per la fine delle feste ebraiche.

Secondo il premier israeliano Benyamin Netanyahu, il nuovo confinamento durerà probabilmente "più di un mese" e ha fatto appello a "tutti i cittadini" affinché osservino le regole "senza eccezione".

Ma a far impensierire sono anche i numeri che vengono dalla Gran Bretagna, dove oggi si è registrato il picco più alto di contagi da marzo: 7.143 nuovi casi a fronte di 200.000 test eseguiti. Si è registrata anche un'impennata dei decessi: 71 nelle ultime 24 ore, la cifra più alta da fine dell'estate.

In Europa, a destare un velo di preoccupazione resta anche la situazione di Parigi, che teme una nuova stretta nonostante oggi nel Paese si registrino 8.000 nuovi casi, un cifra inferiore alle medie dell'ultima settimana. Nella capitale francese la situazione epidemiologica peggiora giorno dopo giorno e le cifre fanno sempre più presagire l'escalation allo status di "allerta massima", come già a Marsiglia e Aix-en-Provence.

La decisione non è ancora stata presa, assicura il ministero della Salute - salvo la chiusura dei bar alle 22, delle palestre, e della limitazione a 1.000 persone per i grandi eventi pubblici - ed eventuali nuove misure verranno adottate sulla base di osservazioni settimanali, ribadisce. Però il timore è concreto, dal momento che ormai nell'Ile-de-France (regione della capitale) l'incidenza è di 156,8 casi su 100.000 abitanti, un livello che sale fino a 254/100.000 per la sola città di Parigi, pari a 5 volte la soglia di allerta e due volte e mezzo la media nazionale.

Ad aggiungere tensione la penuria di reagenti per i tamponi, che induce la Francia a frenare la corsa ai test. Diversi laboratori parigini sono costretti da qualche giorno a respingere le persone - spesso in attesa fuori dai locali per evitare assembramenti - perché non più in grado di praticarli. Alcuni giorni fa, il ministro della Salute, Olivier Véran, aveva smentito che esistesse un problema di mancanza di reagenti, ma fonti del ministero della Salute hanno precisato che - anche se non c'è un'emergenza - si può parlare di situazione di "tensione".

I responsabili dei laboratori francesi affermano che sugli ordini effettuati, si riceve in genere metà del previsto e con ritardi di alcune settimane. Il motivo è soprattutto la distribuzione, visto che soltanto una piccola parte dei prodotti necessari ai tamponi viene fabbricata in Francia o in Europa, e il mercato francese è in gran parte dipendente dalla produzione americana, cinese e sudcoreana.

Mosca intanto punta ancora sulla scuola per arginare le cifre e il sindaco della capitale russa, Serghiei Sobyanin, ha deciso di tenerle chiuse dal 5 al 18 ottobre, estendendo le vacanze scolastiche autunnali .

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE