Estero

La bomba fiscale scoppia in mano a Trump

Il presidente statunitense ha eluso milioni di tasse. Il New York Times: il suo 'impero' è sull'orlo del fallimento

28 settembre 2020
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"Un comportamento vergognoso, un abuso, un'offesa per i lavoratori, un esempio di socialismo aziendale". Era probabilmente ciò che il New York Times cercava, e puntuale la reazione democratica allo scoop sulla sistematica, milionaria elusione fiscale di Donald Trump è arrivata. Alla vigilia del primo confronto televisivo tra i due candidati alla presidenza, il quotidiano newyorckese ha rivelato le dichiarazioni fiscali custodite gelosamente per anni dal presidente. Uno scoop che demolisce la figura dell'imprenditore di successo costruita in 30 anni grazie ad una spregiudicata gestione dei media. E a rovinargli la festa dopo la controversa nomina della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema è arrivata anche la decisione di un giudice federale di bloccare temporaneamente il bando sull'app cinese TikTok.

Secondo il New York Times, Trump ha pagato solo 750 dollari di tasse federali nel 2016 e nel 2017, i primi due anni della sua presidenza. E per almeno dieci degli ultimi quindici anni ha pagato zero tasse, "perché ha dichiarato più perdite rispetto ai soldi che ha guadagnato" nelle dichiarazioni fiscali della sua holding, la Trump Organization. Perdite che gli hanno permesso di abbassare l'imponibile e in alcuni anni addirittura di azzerarlo. Secondo l'inchiesta giornalistica, Trump ha ottenuto anche un rimborso fiscale di circa 73 milioni di dollari per le dichiarazioni dei redditi dal 2005 al 2008, probabilmente gonfiando le perdite: ora c'è un contenzioso con l'erario che potrebbe costargli oltre 100 milioni di dollari, in aggiunta a 421 milioni di debiti da rimborsare alle banche entro quattro anni.

Nonostante le perdite dichiarate, The Donald continuava però a mantenere uno stile di vita lussuoso, deducendo le tasse su spese personali o dichiarando come spese aziendali gli investimenti sulle proprietà immobiliari o i viaggi personali con l'aereo privato. E persino l'acconciatore del reality show 'The Apprentice' che lo lanciò come conduttore: oltre 70 mila dollari. Per ridurre le tasse di famiglia, inoltre, Trump avrebbe pagato onorari di consulenza a Ivanka: la figlia prediletta che nel 2016 voleva come sua vice nella corsa alla Casa Bianca, come rivela in un nuovo libro Rick Gates, ex vice della sua campagna.

Biden, comprensibilmente, non ha perso tempo. In un tweet già visualizzato circa tre milioni di volte ha scritto: "Gli insegnanti hanno pagato 7.239 dollari, i pompieri 5.283, le infermiere 10.216 dollari. Donald Trump ha pagato 750 dollari". Anche la sinistra del partito si è fatta sentire. "Nel 2016 e nel 2017 io ho pagato migliaia di dollari all'anno come barista, Trump 750 dollari", ha scritto la giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez, rinfacciandogli anche gli oltre 70 mila dollari per l'acconciatore dopo che lo scorso anno i repubblicani la criticarono per un taglio di capelli da 250 dollari nel giorno del suo compleanno. Le ha fatto eco Bernie Sanders: "Trump ama il socialismo aziendale per sé, il capitalismo aspro per tutti gli altri". Durissima la speaker della Camera Nancy Pelosi: "È un segno del disprezzo del presidente Trump per le famiglie di lavoratori americani il fatto che abbia speso anni abusando del codice tributario mentre approvava la truffa fiscale repubblicana per i ricchi che dà l'83% dei benefici all'1% dei più facoltosi", ha commentato, rilanciando la necessità per l'indagine della Camera di avere accesso alle dichiarazioni dei redditi del presidente.

Liquidato lo scoop come "fake news", Trump si è difeso dal bunker di Twitter: "Ho pagato molti milioni di dollari in tasse ma avevo il diritto, come chiunque altro, all'ammortamento e ai crediti fiscali", ha scritto, sostenendo di avere un "debito molto piccolo se comparato al valore degli asset" e vantandosi di essere "l'unico presidente che ha rinunciato ai quasi 400 mila dollari di stipendio presidenziale!". Ma dall'inchiesta emergono anche ripetuti conflitti di interesse (è stato oltre 500 volte nelle sue proprietà con oneri a carico dei contribuenti) e possibili violazioni della legge. La procura di New York ha già un'inchiesta aperta ed Eric Trump, uno dei figli del presidente e numero due della Trump Organization, dovrà farsi interrogare prima delle elezioni.

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