Ex presidente dell'autoproclamato parlamento serbo-bosniaco negli anni della guerra civile
È morto stamane per le conseguenze del coronavirus Momcilo Krajisnik, ex presidente dell'autoproclamato parlamento serbo-bosniaco, condannato dal Tribunale dell'Aja (Tpi) a 20 anni di carcere per crimini di guerra ma poi liberato dopo aver scontato due terzi della pena. Ne danno notizia i media serbi. Krajisnik, 75 anni, era stato ricoverato a fine agosto in un ospedale di Banja Luka, il capoluogo della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina.
A Krajisnik, che fu uno stretto collaboratore di Radovan Karadzic, il capo politico dei serbi di Bosnia condannato definitivamente all'ergastolo per genocidio e crimini contro l'umanità, erano stati inflitti in primo grado 27 anni di reclusione, ridotti a 20 in appello, e nel 2009 era stato trasferito in una prigione del Regno Unito per scontare il resto della pena. Il regolamento del Tribunale dell'Aja prevede che i condannati possano beneficiare di una liberazione anticipata dopo aver scontato i due terzi della pena.
Krajisnik, dopo il rilascio, aveva fatto ritorno a fine agosto 2013 a Pale, la località presso Sarajevo che durante la guerra del 1992-1995 era il quartier generale delle forze serbo-bosniache. "Se ne è andato un grande patriota, e il suo nome sarà scritto a chiare lettere nella storia della Republika Srpska". Così Milorad Dodik, leader serbo-bosniaco e attuale membro serbo della Presidenza tripartita di Bosnia-Erzegovina.