Estero

Pesanti alluvioni in Cina, timori per la diga delle Tre Gole

La più grande opera idroelettrica del pianeta soffre il carico eccezionale, e il livello delle acque continua a salire. 'Ma continueremo a combattere'

Keystone
20 agosto 2020
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Due mesi di pesanti inondazioni come non accadeva da decenni stanno colpendo la Cina centrale e il sudest, mettendo a dura prova la diga delle Tre Gole, la più grande opera idroelettrica al mondo alle prese in questi giorni con il maggior afflusso di acqua nella sua storia.

Secondo media locali, il fiume Yangtze si è ingrossato per i carichi eccezionali di decine di affluenti e sta convogliando nel bacino dello Hubei oltre 75 milioni di litri al secondo: già questa mattina 11 bocche di scarico sono state aperte per eliminare 49,2 milioni di litri d'acqua, il rilascio più grande mai fatto dal completamento della sua costruzione avvenuta nel 2003 dopo 12 anni di lavori.

Finora la diga è stata usata come camera di compensazione per limitare i danni delle inondazioni, facendo leva sulla raccolta dei bacini a monte, in base alla capacità di gestione di circa 98,8 milioni di litri al secondo. Tuttavia, il livello d'acqua nelle Tre Gole ha raggiunto i 145 metri di altezza e sta salendo ancora tanto che sabato è atteso il picco a 165,5 metri. La struttura ha un'altezza di 185 metri e il ministero delle risorse idriche, volendo rassicurare, ha ricordato che è stata concepita per resistere alla pressione fino a 175 metri.

Le ultime immagini diffuse sull'emergenza non hanno placato i timori: a monte delle Tre Gole, la megalopoli di Chongqing è finita sott'acqua come non accadeva dal 1981 e quasi 300'000 persone sono state evacuate, mentre a valle la minaccia pende sulle province di Hunan, Henan e Hubei.

In quella del Sichuan, che circonda Chongqing, è a rischio la statua del Buddha gigante di Leshan. Soccorritori e volontari sono stati impegnati a proteggere un capolavoro con 1200 anni di storia: le acque alluvionali hanno raggiunto le dita dei piedi per la prima volta dal 1949.

Le inondazioni minacciano di far deragliare la fragile ripresa del paese, già colpito dalla crisi del Covid-19: si stimano danni per almeno 20 miliardi di dollari, mentre l'Accademia cinese delle scienze sociali ha lanciato l'allarme sulla sicurezza alimentare, con un divario di approvvigionamento di circa 130 milioni di tonnellate entro la fine del 2025.

Il presidente Xi Jinping è dall'inizio della settimana in un tour d'ispezioni nella provincia di Anhui, altra area provata dalle inondazioni. In cima a una chiusa, Xi ha fatto visita ai soldati impegnati nei soccorsi provando a sollevare il morale: «Sono sempre stato preoccupato per le persone nelle aree colpite dalle inondazioni. La nazione cinese ha combattuto disastri naturali per migliaia di anni. Continueremo a combattere», ha detto il presidente nel resoconto dei media ufficiali.

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