Estero

Italia, allarme Covid: si avvicinano i 1000 focolai

La situazione sul fronte dell'emergenza sanitaria sta peggiorando. Diminuisce il numero delle Regioni toccate, ma vanno crescendo le trasmissioni

13 agosto 2020
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Una situazione di "transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento", le Regioni con indice di contagiosità scendono, da 12 a 9, ma continuano ad aumentare i focolai che si avvicinano a quota mille, 925 per la precisione, con 225 che si sono aggiunti solo nell'ultima settimana. E' questo il quadro del Monitoraggio del Ministero della Salute italiano e dell'Istituto superiore della sanità sulle infezioni da Covid in Italia nella settimana dal 3 al 9 agosto.

Le infezioni contratte nella seconda metà di luglio 2020 mostrano "importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione". "È essenziale mantenere elevata l'attenzione e continuare a rafforzare le attività di contact tracing (ricerca dei contatti) in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l'epidemia", si legge.

“Il forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt pari o inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni/Province autonome. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime medie pari o superiori ad 1 in nove Regioni dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali". Gran parte dei nuovi focolai di Covid-19 che si registrano in Italia è dovuta a persone che arrivano dall'estero o che rientrano dopo le vacanze fuori dall'Italia, spiega Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione Sanitaria del ministero italiano della Salute nel consueto video a commento dei dati settimanali.

Il fattore 'estero'

«Il numero dei casi rispetto alla scorsa settimana è in leggero aumento, anche se l'Rt rimane intorno a 1- afferma l'epidemiologo -. Per quanto riguarda i focolai se ne registrano diversi, alcuni di dimensioni rilevanti, in gran parte dovuti a casi importati dall'estero o a persone che rientrano da viaggi per turismo. Per questo è importante continuare a seguire le indicazioni delle autorità sanitarie, evitare assembramenti, tenere comportamenti prudenti, mentre da parte sua la sanità pubblica deve fare quello che ha fatto finora con tempestività, identificare i focolai e contenerli rapidamente».

Confermata anche l'età mediana dei casi diagnosticati nell'ultima settimana che si sta stabilizzando intorno ai 40 anni. I focolai vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, in parte ad un aumento tra i casi importati e in parte all'identificazione di casi asintomatici tramite screening e ricerca dei contatti in fasce di età più basse. Questo comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari.

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