Estero

Cambiano gli inni liturgici negli Usa, l'autore è accusato di molestie

Una decina di diocesi cattoliche corre ai ripari dopo le denunce. L'interessato nega

11 agosto 2020
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Non bastava lo scandalo della pedofilia: un terzo delle 32 diocesi cattoliche in America hanno messo al bando popolari inni liturgici come "You are mine" e "Blest are they" perchè il loro autore, il musicista David Haas, è accusato di molestie sessuali. Oltre 40 anni di abusi da parte del 63enne compositore del Minnesota hanno indotto al bando da parte delle autorità ecclesiastiche, mentre le case editrici che pubblicano musica sacra hanno tagliato i ponti con Haas. Le ripetute molestie su donne, anche minorenni, sono state portate in luce dal gruppo Into Account. Informata del comportamento del compositore, l'arcidiocesi di Minneapolis e St. Paul, dove Haas vive e lavora, ha invitato le altre diocesi Usa a seguirne l'esempio smettendo di usarne i brani incriminati.

Nel mondo della nuova musica cattolica emersa sulla scia del Concilio Vaticano II la decisione costituisce un terremoto. Prima che venissero in lice le accuse, Haas era considerato una rock star con almeno tre delle sue canzoni, alcune delle quali adottate da confessioni protestanti e tradotte in varie lingue tra cui l'italiano, suonate ogni domenica durante la messa. Le accuse da parte di 38 donne tra cui l'ex moglie Jeanne Cotter includono baci forzati, palpeggiamenti, proposte indecenti e cyberstalking. Alcune minorenni all'epoca delle avances indesiderate, le accusatrici erano in molti casi musiciste o aspiranti tali, consideravano Haas come un mentore e temevano rappresaglie sulla loro carriera se lo avessero denunciato.

Secondo Into Account, dopo i primi contatti con le autorità ecclesiastiche, altre donne hanno continuato a farsi avanti. Haas a sua volta ha negato ogni addebito, per poi pubblicare una nota di "sincere scuse" sul suo sito web: "Molti potrebbero pensare che tutte le accuse contro di me siano vere. Mi assumo questo rischio scusandomi, perché voglio fare ammenda per le cose che ho veramente fatto"

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