Estero

Spari alla Casa Bianca e Trump finisce nello Studio Ovale

Uomo armato fermato e ferito dalle forze dell'ordine. Dopo attimi di confusione la conferenza stampa sul Coronavirus e post elezioni è ripresa normalmente

'Just a moment please' (Keystone)
11 agosto 2020
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Attimi di paura nelle scorse ore alla Casa Bianca, il cui padrone di casa a causa di una sparatoria fuori dal perimetro di Pennsylvania 1600 è stato allontanato dalla sala stampa pochi minuti dopo aver iniziato la conferenza della task force per il coronavirus. Un agente dei Servizi segreti ha infatti sparato e colpito un sospettato armato che, secondo quanto riferito dal presidente americano, è poi stato trasportato in ospedale. Le indagini sono in corso. Tutto è accaduto in un brevissimo lasso di tempo. Arrivato con qualche minuto di ritardo sul podio, il presidente aveva da poco iniziato a parlare quando un agente dei Servizi segreti lo ha interrotto e gli ha intimato di lasciare la stanza. Con calma Trump ha chiesto scusa ai giornalisti presenti e si è allontanato scortato. Nella stanza è subito scoppiata la confusione per cercare di capire cosa fosse accaduto e il perché la Casa Bianca fosse improvvisamente in lockdown. Pochi minuti dopo la porta della sala stampa si è riaperta e Trump è salito nuovamente sul podio.

'Sparatoria sotto controllo'

«C'è stata una sparatoria, ora è sotto controllo. Qualcuno è stato trasportato in ospedale. A sparare sono state le forze dell'ordine e il sospettato è stato colpito», spiega Trump ostentando sicurezza. Il presidente riferisce di essere stato portato dagli agenti dei Servizi segreti nello Studio Ovale e di sentirsi completamente al sicuro nelle loro mani. Li ringrazia e poi aggiunge: «Il mondo è un posto pericoloso e la sparatoria potrebbe non avere nulla a che fare con me».

Dopo il 3 novembre (se ci sarà ancora lui)

Terminata la spiegazione il presidente riprende la sua conferenza stampa: parla del «virus cinese», di come gli Stati Uniti stanno affrontando «bene» l'emergenza e ribadisce che le scuole «devono riaprire» anche perché «i bambini non vengono contagiati facilmente». Poi a tutto campo opotizza il G7 dopo le elezioni del 3 novembre in modo da poter sfruttare un'«atmosfera migliore». Non esclusa la possibilità che il presidente russo Vladimir Putin venga invitato. Cina e Russia «non vogliono la mia rielezione», dice Trump spingendosi a prevedere che l'Iran potrebbe raggiungere un accordo con gli Stati Uniti in un mese in caso di una sua vittoria.

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