Estero

Focolai di guerra tra Armenia e Azerbaigian

la ripresa del conflitto sembra possibile dopo la ripresa degli scontri lungo la frontiera

14 luglio 2020
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Il conflitto tra Armenia e Azerbaigian si è riacceso e con esso i timori di una nuova escalation di violenze in questo angolo del Caucaso. Da domenica gli eserciti di Yerevan e Baku si combattono a colpi di cannone lungo la frontiera settentrionale tra i due Paesi e si stima che siano almeno 16 le persone morte in tre giorni. La giornata finora più sanguinosa è stata proprio quella di martedì, con 12 morti dichiarati dalle due parti belligeranti. Secondo il vice ministro della Difesa azero, Karim Valiyev, tra i caduti ci sono anche due alti ufficiali delle forze azere: il generale Polad Hashimov e il colonnello Ilgar Mirzayev. L'Azerbaigian ha annunciato oggi la morte di sette suoi militari e ha accusato l'Armenia di aver ucciso un civile bombardando un villaggio della regione di Tovuz. L'Armenia ha a sua volta accusato l'Azerbaigian di aver usato dei droni per attaccare i civili nella città di Berd e ha denunciato l'uccisione di quattro militari del suo esercito.

Yerevan e Baku si contendono da decenni il Nagorno-Karabakh, una regione formalmente azera ma adesso di fatto controllata dall'Armenia. Azeri e armeni si sono combattuti per sei anni in una sanguinosa guerra in cui hanno perso la vita circa 30.000 persone. La fragile tregua siglata nel 1994 ha trasformato quello del Nagorno-Karabakh in un conflitto 'congelato', ma che periodicamente si riaccende tornando a mietere vittime. I combattimenti di questi tre giorni si sono però svolti a qualche centinaio di chilometri dal Nagorno-Karabakh e cioè lungo la parte settentrionale della frontiera fra Armenia e Azerbaigan.

Yerevan accusa Baku di aver cannoneggiato la provincia di Tavush e l'Azerbaigian accusa a sua volta l'Armenia di aver aperto il fuoco sulle sue postazioni nella regione di Tovuz. Usa e Ue hanno chiesto alle parti belligeranti di deporre le armi, e lo stesso ha fatto la Russia invitando Armenia e Azerbaigian "al rispetto dei loro obblighi nell'ambito del regime di cessate il fuoco" e dicendosi pronta a mediare. Mosca è in buoni rapporti con l'Azerbaigian ma ancora di più con l'Armenia, che fa parte dell'alleanza militare Csto a trazione russa.

La Turchia è invece alleata dell'Azerbaigian, ma le sue relazioni con Mosca negli ultimi anni sono nettamente migliorate. E così, se per il politologo azero Elhan Shahinoglu una guerra tra Armenia e Azerbaigian adesso è "molto probabile" perché "un generale azero è stato ucciso e Baku reagirà", l'analista armeno Hakob Badalyan la vede in maniera diversa: "Baku e Yerevan così come le potenze regionali - ha spiegato all'agenzia Afp - non vogliono una grande guerra che sanno che porterebbe conseguenze catastrofiche". 

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