Estero

Anche gli scimpanzè fanno le spese della pandemia

Un 'santuario' in Sierra Leone non riesce più a sostenere le spese per la mancanza di visitatori

14 luglio 2020
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In Sierra Leone a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Coronavirus i 96 scimpanzè del Tacugama Chimpanzees Sanctuary sono in lockdown da quattro mesi insieme ai 35 operatori dello staff: ora la struttura, che li ha salvati dal bracconaggio in foresta, da detenzioni e commercio illegali, con il blocco dei circuiti ecoturistici e l'assenza di fondi pubblici rischia di non sopravvivere. Senza visitatori a sostenere i 10.000 dollari al mese necessari a mantenere la struttura poco fuori da Freetown, Celia, Marion, Pieh e gli altri esemplari rischiano di non avere più una casa. A rischio di estinzione secondo L'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iunc), appartengono alla sottospecie con la popolazione più esigua tra le quattro esistenti.

La lunga riabilitazione di questi esemplari, un gigantesco lavoro di educazione con le comunità locali e la ricerca scientifica svolta direttamente in foresta adesso rischiano di fermarsi per sempre e proprio in un momento critico per gli equilibri di convivenza tra uomini e animali. Da qualche decennio infatti, l'Africa occidentale ha accelerato esponenzialmente la crescita della propria popolazione umana, con una pressione sulle foreste causata dall'agricoltura intensiva, infrastrutture e agglomerati urbani. Il conflitto con la fauna selvatica si va inasprendo sempre di più e a questi ritmi, la specie che condivide con l'uomo il 98% del patrimonio genetico rischia di scomparire dal Pianeta.

 

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