Riesumate dopo sette anni le parole di un giudice, morto nel frattempo, di critica alla sentenza di condanna per frode fiscale
Il processo Mediaset contro Silvio Berlusconi per frode fiscale "fu un plotone d'esecuzione". L'ex premier sarebbe stato "trattato ingiustamente" e "condannato a priori" in una vicenda "guidata dall'alto". Lo avrebbe detto, nel 2013, il relatore in Cassazione, il magistrato Amedeo Franco, in una registrazione resa pubblica dal quotidiano Il Riformista, che ha scatenato una dura polemica politica. Forza Italia ha già chiesto l'istituzione di una commissione d'inchiesta. Se ci fosse ancora Sandro Biondi, chiederebbe di farlo santo subito, mentre l'ex ministra Gelmini pretende che venga nominato senatore a vita quale riparazione del torto. Il seggio all'Europarlamento non basta.
La Corte di Cassazione ha tuttavia rivendicato la propria imparzialità. Il processo Berlusconi - conclusosi con la perdita del seggio da senatore - si è svolto "nel pieno rispetto del giudice naturale precostituito per legge", ha sottolineato la Corte in una nota, riferendosi alle polemiche sull'assegnazione del fascicolo alla sezione feriale. C'era l'imminente scadenza della prescrizione, aggiunge la nota, e il fascicolo venne assegnato a un collegio "già costituito in data anteriore all'arrivo" degli atti in Cassazione. "La motivazione della sentenza è stata sottoscritta da tutti e cinque i magistrati componenti del collegio, quali coestensori della decisione". Inoltre, "non risulta che il consigliere Amedeo Franco abbia formalizzato alcuna nota di dissenso". Il quale Franco è nel frattempo morto e vai a sentirlo se sei capace.