Estero

Accusato di crimini di guerra, il presidente kossovaro non parte

Hashim Thaci era già in aereo diretto negli Stati Uniti quando ha appreso delle accuse mosse nei suoi confronti dal Tribunale speciale dell'Aja

Thaci (Keystone)
24 giugno 2020
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Il presidente kosovaro Hashim Thaci era già in aereo, diretto negli Stati Uniti, quando ha appreso la notizia-bomba dell'accusa di crimini di guerra e contro l'umanità mossa nei suoi confronti dal Tribunale speciale dell'Aja che indaga sui crimini compiuti dall'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck) nel conflitto armato con i serbi di fine anni Novanta.

Thaci, che è stato in passato uno dei leader dell'Uck, ha per questo rinunciato a recarsi a Washington dove sabato è in programma un incontro fra i rappresentanti di Belgrado e Pristina, convocato dall'inviato Usa per il Kosovo Richard Grenell, con l'obiettivo di rianimare il dialogo interrotto da oltre un anno. Il diplomatico americano ha detto di essere stato informato dallo stesso Thaci della rinuncia a partecipare all'incontro, mentre la presidenza a Pristina ha fatto sapere che il capo dello Stato ha interrotto il viaggio e tornerà in Kosovo domani. Al suo posto sabato a Washington sarà presente il premier kosovaro Avdullah Hoti, insieme al presidente serbo Aleksandar Vucic.

Le accuse - che dovranno essere confermate da un giudice del Tribunale dell'Aja - riguardano anche l'ex presidente del parlamento di Pristina Kadri Veselj, anch'egli ex dirigente dell'Uck, e altri imputati, tutti accusati di crimini di guerra, compresi un centinaio di uccisioni, torture, rapimenti, persecuzioni ai danni di serbi, rom e oppositori politici kosovari di etnia albanese. Il Tribunale, in un comunicato, ha denunciato i ripetuti tentativi di Thaci e Veselj, attualmente leader del Partito democratico del Kosovo (Pdk), di ostacolare e sabotare l'attività della Corte, per sottrarsi alla giustizia, ponendo i loro interessi personali "al di sopra delle vittime dei loro crimini, dei principi dello stato di diritto e dell'intero popolo del Kosovo".

Alcuni analisti evocano le possibili dimissioni di Thaci, che è presidente dal 2016, ma in suo appoggio e a sostegno anche di Veselj è subito intervenuto l'ex premier kosovaro Ramush Haradinaj, anch'egli ex leader della guerriglia indipendentista albanese dell'Uck, che si è detto convinto della loro piena innocenza e dell'innocenza di tutti gli altri ex combattenti nel conflitto armato con i serbi del 1998-1999. Lo stesso Haradinaj si era dimesso nel luglio dello scorso anno dopo essere stato convocato dal Tribunale speciale dell'Aja in qualità di sospetto di crimini. "L'Uck combatté una guerra giusta e pulita, il cui risultato sono state la libertà e la creazione della Repubblica del Kosovo. Noi crediamo nell'innocenza del presidente Thaci, del presidente Veselj e di tutti gli altri amici combattenti".

Il Kosovo, provincia meridionale serba a maggioranza albanese, proclamò il 17 febbraio 2008 la propria indipendenza, che non è riconosciuta da Belgrado, né da Russia, Cina e cinque Paesi Ue. Il Tribunale speciale dell'Aja fu istituito nel 2015 per volere della comunità internazionale e sulla base di un rapporto messo a punto dall'ex "senatore" ticinese Dick Marty, relatore del Consiglio d'Europa, che aveva sollecitato indagini sui crimini dell'Uck.
 
 

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