Estero

Senza tetto freschi sposi a Como

A convolare a nozze sono stati Silvia e Alessandro, festeggiati dalle associazioni umanitarie che danno una mano a chi vive per la strada

Silvia e Alessandro
29 maggio 2020
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È un matrimonio particolare quello che si è celebrato qualche giorno fa a Palazzo Cernezzi a Como. A convolare a nozze, infatti, sono stati due clochard. Lo si è appreso dopo che la notizia del matrimonio è stata raccontata da Gianfranco Moretti, coordinatore del gruppo comasco dei 'City Angels'.

Gli sposi sono Silvia e Alessandro. Si sono conosciuti dieci anni orsono su una panchina. Il pranzo di nuziale si è tenuto nel dormitorio di via Sirtori, all'interno del Centro Cardinal Ferrari di Como. Gli amici hanno regalato loro generi alimentari, sacchi a pelo e coperte, utili per quando a breve (il dormitorio chiuderà il prossimo 10 giugno) torneranno in strada. La speranza è che prima di allora si riesca a trovare una soluzione in grado di evitare alla coppia e ad altre persone di ritrovarsi senza un rifugio. ''Vederli sposati è meraviglioso e dimostra una volta di più che al cuore non interessa dove una persona viva o quanti soldi abbia. Conta solo l’amore'', commenta Moretti. La sposa, originaria di Faloppio, ha 36 anni. Invalida al 75 per cento aveva ricevuto una proposta per essere ospitata in un istituto religioso, dove non sarebbe potuto andare anche Alessandro. Lo sposo ha 53 anni.

In occasione del matrimonio i 'City Angels', i responsabili della Caritas e gli operatori della Croce Rossa hanno preparato una festa, com’era possibile in questi giorni di prescrizioni per il coronavirus. Come testimoni Silvia e Alessandro hanno scelto altri clochard.  La neosposa, che ha problemi di salute e si muove con le stampelle, scrive delle bellissime poesie e Alessandro ha una grande sensibilità. Moretti ricorda un episodio del profondo legame tra i due: ''Una sera stavo chiacchierando con lui sotto un portico dove si erano sistemati per la notte e improvvisamente una coperta accanto a noi ha iniziato a tremare violentemente. Era Silvia. Alessandro le si è subito avvicinato ed è riuscito a calmarla facendole sentire il proprio sostegno e sussurrandole parole dolci''.

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