Estero

'Avveertimento' dell'esercito cinese ai manifestanti di Hong Kong

Pechino schiera le forze armate per 'difendere la sovranità nazionale'

26 maggio 2020
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Barricate e filo spinato sono già sistemati a difesa del parlamentino di Hong Kong trasformato in un fortino, segnale di un mercoledì che si profila ad altissima tensione. Da Pechino, il messaggio dei militari è stato chiaro nel giorno del loro gran consulto con il presidente Xi Jinping: la guarnigione locale dell'Esercito di liberazione popolare ha "la determinazione, la fiducia e la capacità di proteggere la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo" della Cina, ha assicurato il suo comandante Chen Daoxiang.

Oltre 30 sindacati, un network di 22 scuole superiori, le università e il passaparola sugli account criptati di Telegram hanno invitato allo sciopero generale o alla mobilitazione sia intorno al parlamento - in vista della seconda lettura della contestata legge sul "rispetto dell'inno nazionale" della Cina e di quella sulla sicurezza nazionale in arrivo da Pechino - sia con "azioni mirate". Gli ultimi avvisi circolati sollecitano nel dettaglio l'occupazione delle strade principali e il blocco dei trasporti dalle prime ore del mattino. Mentre la polizia, che schiererà tremila agenti in tenuta antisommossa dopo aver bloccato da alcuni giorni le vie d'accesso al parlamento, ha chiesto di non ripetere le proteste di domenica che hanno portato a 193 arresti, tra cui 30 minori, con accuse quali manifestazione non autorizzata, rivolta, possesso di armi offensive e assalto. Chen, a margine del Congresso nazionale del popolo in corso a Pechino, ha detto alla Cctv che la guarnigione, forte di circa diecimila soldati, "sostiene con forza" la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong "per stabilire e migliorare un sistema legale e un meccanismo della sua applicazione" nell'ex colonia.

Xu Qiliang e Zhang Youxia, vicepresidenti della Commissione militare centrale guidata dal presidente Xi, hanno detto che il piano è stato un passo "tempestivo, necessario e importante" per prevenire e punire le minacce a sovranità e sicurezza nazionale, mettendo in guardia - ha riferito la Cctv - che le forze armate si oppongono alle forze straniere a Hong Kong. "Gli affari di Hong Kong sono puramente interni della Cina". Un documento del parlamento di Hong Kong ha rilevato che il presidente dell'assemblea Andrew Leung ha messo a disposizione quattro giorni o un totale di 30 ore per le deliberazioni sulla legge di tutela dell'inno nazionale: ogni abuso o insulto alla 'Marcia dei Volontari' (l'inno della Cina) può essere sanzionato con multe fino a 6.450 dollari e tre anni di carcere.

La votazione dovrebbe avvenire il 4 giugno, giorno della grande veglia a lume di candela a Victoria Park a ricordo del massacro di Piazza Tiananmen del 1989 e della fine delle restrizioni imposte dal governo locale per prevenire il Covid-19. Mentre la legge in discussione a Pechino, che sarà votata giovedì dal Congresso, includerebbe - secondo alcune bozze - un generico "divieto di attività che possano seriamente danneggiare la sicurezza nazionale" a Hong Kong, escludendo i giudici stranieri dell'ex colonia dall'esame dei relativi casi ed alimentando i timori sull'indipendenza del sistema giudiziario in base al modello 'un Paese, due sistemi'. La governatrice Carrie Lam ha provato a rassicurare sui timori di una stretta sulla città: "Non c'è bisogno di preoccuparsi. Siamo una società libera e, per il momento, la gente ha libertà di dire quello che vuole". Ironico il presidente dell'ordine degli avvocati Philip Dykes che si è chiesto perché l'Articolo 23 sia in bella evidenza nella Basic Law, quando poi la costituzione locale è bypassata dalla Cina che vuole "imporre la sua sicurezza nazionale"

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