Estero

La Tunisia respira, nessun caso positivo nelle ultime 24 ore

Il bilancio dei contagi rimane fermo a quota 1'051. Il 14 giugno la fine di ogni misura del lockdown.

(foto Keystone)
26 maggio 2020
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La Tunisia non registra nelle ultime 24 alcun nuovo contagio da coronavirus: il bilancio dei casi confermati nel Paese rimane così a quota 1.051. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che mentre i decessi rimangono stabili a 48, i guariti salgono da 917 a 919.

Le persone attualmente positive sono 84, di cui 3 ricoverate in ospedale. La Tunisia riaprirà alberghi, ristoranti turistici, istituti culturali, musei e moschee dal prossimo 4 giugno, con una capacità di accoglienza limitata al 50%. Oggi riaprono alcuni tipi di asili. Il 14 giugno la fine di ogni misura del lockdown. 

Persi 400mila posti lavoro

Oltre 400 mila tunisini hanno perso temporaneamente il loro impiego a causa dell'emergenza coronavirus: è la stima di un rapporto realizzato dall'Istituto tunisino della competitività e degli studi quantitativi (Itceq) insieme all'Istituto internazionale di ricerca sulle politiche alimentari, nel quale si prevede una riduzione del prodotto interno lordo (Pil) del 46,4% nel secondo trimestre del 2020.

Secondo lo studio, il settore industriale sarebbe il più colpito dalla crisi con un calo della produzione del 52,7%, seguito da quello dei servizi (-49%) e dall'agricoltura (-16,2%). Le misure di prevenzione e di lotta contro la diffusione della pandemia di coronavirus sarebbero costate all'economia tunisina una perdita di crescita del 3,8% in un mese e dell'11,6% per un periodo di tre mesi, si legge ancora nel rapporto.

Sempre secondo lo studio, le entrate delle famiglie tunisine sarebbero diminuite mediamente del 2,9% per un mese e dell'8,6% per un periodo di tre mesi. Il rapporto indica che le famiglie più colpite sono quelle nei centri urbani, mentre hanno risentito meno della crisi quelle impegnate in attività nei settori agricolo e agroalimentare.

La Tunisia ha ricevuto dai donatori internazionali diversi aiuti per mitigare l'impatto sull'economia della crisi del coronavirus. Il 4 giugno riapriranno alberghi e ristoranti turistici, anche se al 50% della loro capacità.

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