Il Giappone punta a un raddoppio del piano di stimolo

Il premier giapponese Shinzo Abe intende quasi raddoppiare l'ammontare del piano di stimolo varato dal governo per meglio fronteggiare l'emergenza sanitaria del coronavirus, a oltre 200 mila miliardi di yen, l'equivalente di quasi 1800 miliardi di franchi.

L'esecutivo approverà un secondo budget supplementare per l'anno fiscale 2020 per finanziare ulteriori misure di sostegno in aiuto delle piccole e medie imprese, i lavoratori e gli studenti. "Il valore del piano economico non ha precedenti e corrisponderà a circa il 40% del prodotto interno lordo del Paese", ha spiegato Abe, all'indomani della revoca dello stato di emergenza in tutte le 47 prefetture dell'arcipelago. Gli stimoli includono i programmi già annunciati della Banca centrale del Giappone (Boj) del valore di 130mila miliardi di yen, per agevolare la liquidità alle aziende tramite sovvenzioni fiscali e prestiti garantiti, oltre a facilitazioni al settore privato. In aggiunta il governo di Tokyo metterà a disposizione 200mila yen in contanti, pari a 1'700 euro, per circa 430mila studenti universitari non in grado di pagare le rette scolastiche a causa della cessazione dei loro impieghi part-time.

Nel primo budget supplementare l'esecutivo aveva erogato un importo di 100 mila yen ad ogni residente in Giappone per dare slancio ai consumi privati.

Le nuove iniziative verranno finanziate dall'emissione di nuovi bond a copertura del deficit, generando timori per un peggioramento della già precaria sostenibilità del Welfare e l'elevato debito pubblico, circa il 240% del Pil.

"Non è il momento di preoccuparsi del processo di ricostruzione fiscale", ha detto il ministro per la Rivitalizzazione Economica, Yasuyoshi Nishimura in un'audizione parlamentare, aggiungendo che l'esecutivo darà la priorità a garantire il sostentamento degli individui, l'occupazione e le attività commerciali.