Estero

Dove non arriva il virus arriva Bolsonaro

Il Brasile vive i giorni più tesi dall'inizio della pandemia e della presidenza

25 maggio 2020
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Brasilia - Più di 360mila contagi da Covid-19, quasi ventitremila morti e un presidente fuori controllo. Mai come in questi giorni il Brasile è apparso al limitare del disastro. Sanitario, sociale e politico. Jair Bolsonaro, incurante delle durissime critiche che gli vengono rivolte ormai anche da uomini del suo stesso apparato, non soltanto non intende cambiare la propria condotta relativa alla (non) gestione della pandemia (ancora domenica si è concesso un bagno di folla), ma sembra deciso a sfruttare questa situazione per imporre un proprio disegno autoritario. Che lo sia o no, di sicuro ha già sottoposto le istituzioni brasiliane a uno stress tale da far temere per la loro tenuta. Anche un opportunista come Sergio Moro, grande inquisitore dell'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, e premiato per questo con la nomina a ministro della giustizia, ha abbandonato Bolsonaro, accusandolo di aver "svuotato" l'agenda anti-corruzione che lo aveva spinto ad entrare nel governo. L'ex giudice aveva rassegnato le dimissioni lo scorso 24 aprile sostenendo che Bolsonaro ha cercato di interferire sull'indipendenza della polizia federale. Un video di una riunione ministeriale svoltasi lo scorso 22 aprile, reso noto dalla Corte suprema brasiliana, ha peraltro documentato la fondatezza dell'accusa.

Ma anche Nelson Teich, dimessosi lo scorso 15 maggio da ministro della sanità, ha affermato che il Paese affronta la pandemia  "in una situazione di assoluta incapacità di vedere cosa ci aspetta". La dichiarazione è stata resa in un'intervista al canale Globo News. Pur non nominando Bolsonaro, Teich ha denunciato che "oggi navighiamo in una situazione di assoluta incapacità di vedere cosa ci aspetta". E non occorre troppa immaginazione per capire a chi si riferisse. 

E le distanze da Bolsonaro (già impegnato a imbottire di uomini fidati ruoli chiave della difesa e della sicurezza interna) vengono prese ormai anche da ambienti che avevano seguito con interesse (e simpatia) la sua elezione. Il Financial Times ha scritto ieri che il presidente potrebbe condurre il Paese al "disastro" con le politiche messe in atto contro la pandemia da coronavirus. "Il populismo di Bolsonaro sta portando il Brasile verso il disastro", era il titolo di un articolo firmato da Gideon Rachman, dopo una sua visita in Brasile, dove ha incontrato gli investitori locali. La politica di Bolsonaro viene definita "irresponsabile e pericolosa", per la quale il Brasile sta pagando un prezzo tanto elevato quanto "le buffonate del suo presidente", ha sottolineato Rachman. E per completare l'opera, anche il corrispondente yankee di Bolsonaro ha ordinato domenica di chiudere l'ingresso negli Stati Uniti ai viaggiatori in arrivo dal Brasile.

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