Estero

L'Oms non crede alle accuse di Donald Trump

Pechino resta sotto accusa per i silenzi sulla diffusione del virus. Gli Usa verso il raddoppio dei morti

keystone
4 maggio 2020
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"Da tutte le prove viste, più di 15.000 sequenze genetiche, si ritiene che questo virus sia di origine animale, c'e' un legame con i pipistrelli, dobbiamo attenerci alla scienza. L'Organizzazione mondiale della sanità ha liquidato così le accuse rivolte dall'Amministrazione Trump alla Cina di avere prodotto il virus Covid-19 in un laboratorio di Wuhan, la città epicentro dell'epidemia. L'Oms ha anche detto di non avere ricevuto alcuna delle prove che Donald Trump ha detto di possedere a sostegno delle proprie accuse.

È probabile tuttavia che la cosa non finisca qui. Oltre alla Casa Bianca cresce la schiera degli stati che nutrono più di un sospetto sul modo in cui Xi Jinping e i suoi hanno gestito la crisi, coprendo e non avvertendo in tempo sui rischi del coronavirus che già si stava diffondendo nel Paese. Così l'Australia chiede un'inchiesta sull'origine del Covid-19, mentre in Europa Berlino e Londra - come scrive il New York Times - ora esiterebbero sull'aprire le proprie porte al colosso cinese delle tlc Huawei, a cui in tempi non sospetti si sono affidate per realizzare le reti 5G di nuova generazione. Anche in Africa, il continente su cui la Cina ha puntato tantissimo con massicci investimenti, molti governi sarebbero pronti a fare causa a Pechino e chiedere danni. Una Guerra Fredda che potrebbe ridimensionare le ambizioni cinesi di sostituirsi nella leadership mondiale agli screditati Stati Uniti di Donald Trump.

E mentre i mercati reagiscono negativamente al crescere delle tensioni, il presidente insiste annunciando un rapporto in cui saranno dettagliate tutte le accuse alla Cina, nonostante che diversi resoconti della stessa intelligence Usa sostengano l'assenza di prove sull'origine in laboratorio del virus. Ma tant'è: l'amministrazione Trump, ormai interamente votata ad assicurare la rielezione al proprio capo, si dice pronta a valutare le dovute rappresaglie a partire dalla ripresa di un'offensiva sui dazi. "Pura follia" per Pechino, che ha stigmatizzato con forza la versione di Washington illustrata nel fine settimana dal segretario di stato Mike Pompeo (il quale è stato capace, in una intervista televisiva di dirsi certo che il virus viene da un laboratorio di Wuhan, e ugualmente  certo del contrario).

Intanto l'America è alle prese con la partenza della 'fase due' in un momento in cui ancora elevatissimo è il numero dei nuovi casi e dei nuovi decessi. La ultime proiezioni delle autorità sanitarie federali, secondo le indiscrezioni, parlano di un raddoppio giornaliero dei morti in seguito alla riapertura delle attività in diversi stati Usa (per molti troppo affrettata): almeno tremila vittime al giorno contro le circa 1.700 degli ultimi giorni. Del resto lo stesso Trump ha ammesso che negli Stati Uniti alla fine ci saranno da 75 mila a 100 mila morti a causa del virus, e che le speranze sono tutte riposte in un vaccino entro fine anno.

L'epicentro della pandemia in America resta sempre New York, dove gli oltre 500 morti del weekend hanno raffreddato i tiepidi entusiasmi degli ultimi tempi. Ed e' bufera per le immagini che hanno fatto il giro del mondo di un Central Park super affollato nel fine settimana. In conferenza stampa Cuomo a stento ha trattenuto la sua ira: "Chi non porta la mascherina non ha rispetto per gli altri. Non indossarla significa che potete uccidere qualcuno!", ha affermato il governatore. 

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