Estero

(Vecchio) continente coronavirus

Oltre 22mila le vittime in Europa. Nuovo record di morti in Spagna. Johnson: le cose peggioreranno.

Barcellona
(Keystone)
29 marzo 2020
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Roma - Il coronavirus dilaga nel mondo con quasi 700mila casi e oltre 31mila morti, ma è l'Europa che continua a rimanere in cima alla drammatica classifica delle vittime: nel vecchio continente hanno oltrepassato quota 22mila, mentre il lockdown nel quale sono imprigionati piccoli centri e capitali, città e campagne, sembra funzionare a rilento.

E la conta quotidiana del numero di morti per ciascun Paese fa crescere l'ansia e offusca la lieve decrescita dell'incremento dei contagi che, sempre in Europa, hanno superato i 358 mila, oltre la metà del totale in tutto il mondo. Intanto gli Stati Uniti, con più di 125mila casi diventano il primo Paese per numero di contagi e il maggiore esperto americano di malattie infettive, Anthony Fauci, avverte che negli Usa i morti potrebbero arrivare a 200mila.

È ancora la Spagna, dopo l'Italia, a registrare la situazione più grave in Europa con un nuovo record di morti, 838 in 24 ore, che porta a oltre 6'500 le vittime totali. I casi diagnosticati sono oltre 78mila ma la curva dei contagi tende lentamente ad abbassarsi. Madrid ha approvato lo stop a tutte le attività non essenziali, a partire da domani e fino al 9 aprile, come annunciato ieri dal premier Pedro Sanchez.

Sale l'allarme anche in Gran Bretagna con il premier Boris Johnson in procinto di spedire ai 30 milioni di famiglie del Regno una lettera nella quale si prefigurano ulteriori restrizioni ai movimenti e si avverte che "le cose peggioreranno prima di migliorare". Il totale dei contagi da Covid-19 sale a quasi 20mila e i decessi censiti arrivano a oltre 1'200 anche se l'incremento cala dai più 260 di ieri ai più 209 delle ultime 24 ore.

In Francia - dove i contagi hanno superato i 40mila e i morti sono oltre 2'600 - è deceduto per coronavirus anche un ex ministro, Patrick Devedjian, che fu titolare del dicastero per l'emergenza finanziaria nel 2008 con l'allora presidente Nicolas Sarkozy.

Ma la situazione si aggrava anche in Germania dove nel giro di un giorno si sono registrate almeno 4 mila nuove infezioni e i contagi sono saliti a oltre 58mila con più di 450 vittime.

Un quadro drammatico che inizia a far paura anche alla Russia dove finora i contagi e i decessi annunciati ufficialmente mostrano un trend meno allarmante del resto del continente: il sindaco di Mosca ha ordinato, da lunedì, l'auto isolamento per tutti i residenti della capitale. Con l'unica deroga per gli spostamenti essenziali, le esigenze di lavoro o acquisti di cibo e medicinali.

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