Estero

L'Italia chiude bar e negozi contro il coronavirus

Il presidente del Consiglio Conte annuncia misure mai adottate, nel giorno in cui l'Oms riconosce il Covid-19 come pandemia

11 marzo 2020
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Roma/Ginevra - Serrande abbassate in tutta Italia fino al 25 marzo. Nel giorno in cui l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dichiarava pandemia la diffusione del Covid-19, Giuseppe Conte, ha confermato i nuovi, attesi, provvedimenti per tentare di contenere il contagio che in Italia tocca ormai ben più di diecimila persone, portando il nemero di morti a 827. Saranno dunque chiusi tutti i negozi tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari, oltre a tabaccai e edicole. Parlando in diretta Facebook, il presidente del Consiglio ha annunciato misure mai conosciute nella storia della repubblica, , motivandole con l'eccezionalità della situazione e ribadendo che "al primo posto c'è la salute degli italiani. Conte stesso aveva raccolto in giornata le richieste e i pareri dei presidenti di regione, non solo quelle più colpite dall'epidemia, degli industriali e dei rappresentanti politici di maggioranza e opposizione.

Le industrie, ha precisato Conte, resteranno aperte ma con "misure di sicurezza", cioè purché garantiscano iniziative per evitare il contagio. Chiusi invece i reparti aziendali non indispensabili per la produzione. Si incentiva la regolazione di turni di lavoro e le ferie anticipate. "Saranno garantiti -ha spiegato -  i trasporti, le attività agricole, i servizi bancari, assicurativi e postali". Anche idraulici, pompe di benzina, meccanici, artigiani potranno restare operativi, in quanto considerati servizi essenziali.

Quale commissario delegato per rafforzare la risposta delle strutture ospedalier è stato nominato Domenico Arcuri: "Avrà ampi poteri di deroga, lavorerà per rafforzare soprattutto la produzione, la distribuzione di attrezzature per terapia intensiva e sub intensiva. Avrà anche il potere di creare e impiantare nuovi stabilimenti per la produzione di queste attrezzature e sopperire alle carenze sin qui riscontrate"
Conte ha anche avvertito che non c'è da aspettarsi nell'immediato un riscontro "numerico" dell'efficacia del provvedimento. Ma "se i numeri dovessero continuare a crescere, cosa nient'affatto improbabile, non significa che dovremo affrettarci a varare nuove misuri".  E che in effetti si sia ancora ben lontani dal picco lo ha confermato il direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Iss Giovanni Rezza. "I prossimi 14 giorni saranno cruciali per capire l'andamento dei casi di contagio - ha detto - Gli effetti delle misure restrittive non si vedranno entro questa settimana, anche per quanto successo nei giorni scorsi con i massicci spostamenti da Milano. Per questa settimana mi aspetto un aumento dei casi e non un calo".

Le inedite misure annunciate da Conte sembrano infine accordarsi con le parole di Tedros Adhanom Ghebreyesus. Oltre 110 Paesi coinvolti, 4.500 morti, ad un ritmo che nelle ultime due settimane ha portato ad un aumento dei casi dell'ordine delle 13 volte. Tale velocità di diffusione, secondo l'Oms, "caratterizza il Covid-19 come una pandemia". Tanto più che "nei giorni e nelle settimane a venire prevediamo un aumento del numero di casi, di morti e di Paesi colpiti", ha avvertito il direttore generale  dell'Oms, ribadendo che il contagio va combattuto "con tutte le armi a disposizione", non con "l'allarmante inazione di alcuni Paesi". 

 

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