Estero

Coronavirus, ora è la Cina a bloccare l'Italia

Negativo il tampone di Papa Francesco. L'infezione negli Usa sarebbe circolata inosservata per 6 settimane

Disinfezione nella metropolitana di Tbilisi, in Georgia (Keystone)
3 marzo 2020
|

L'epidemia di coronavirus ha portato i contagi in tutto il mondo oltre la soglia dei 90 mila. È quanto emerge dal rilevamento in tempo reale dell'università americana Johns Hopkins, secondo cui i contagi accertati finora sono 90'937. 

Rallenta il contagio in Italia

Intanto prosegue l'ondata epidemica in Italia, dove tuttavia si registrano i primi segni di rallentamento: i pazienti ammalati ieri erano 1'835, 270 nuovi casi in meno rispetto a domenica. I guariti salgono a 149: 66 in più. I decessi sono 52. 

Ciò nonostante ora è la Cina a isolare le nazioni fonti di contagio: tutti coloro in arrivo a Pechino da Paesi esposti al contagio del nuovo coronavirus - Corea del Sud, Giappone, Iran e Italia - dovranno rispettare un periodo di quarantena di 14 giorni. Lo ha annunciato il vice segretario generale del governo municipale della capitale, Chen Bei. La misura, secondo quanto è stato spiegato in un comunicato, coinvolge sia i cittadini cinesi sia gli stranieri. In mancanza di una dimora a Pechino, l'auto-isolamento sarà osservato in un hotel designato.

Cina dove si sono resitrati intanto 125 nuovi casi, il livello più basso delle ultime 6 settimane, e 31 morti aggiuntivi, tutti concentrati nella provincia epicentro dell'epidemia dell'Hubei. I casi di contagio hanno seguito un trend al ribasso negli ultimi giorni, malgrado gli 11 casi segnalati oggi fuori dall'Hubei rappresentino il livello più alto degli ultimi 5 giorni.

Negli Usa l'infezione circolerebbe inosservata da 6 settimane

Intanto si fanno sempre più insistenti le ipotesi sul fatto che la malattia in realtà circoli da più tempo di quanto inizialmente ipotizzato. Negli Stati Uniti, ad esempio, circolerebbe inosservato plausibilmente da sei settimane. A suggerirlo sarebbero le sequenze del virus isolato da due statunitensi contagiati in tempi differenti e con nessun contatto in comune sono praticamente identiche. Secondo quanto riferito sul magazine britannico New Scientist, le sequenze dei Covid-19 dei due pazienti (uno contagiato di recente nella Snohomish County, Washington e senza alcun contatto con altri casi di infezione, l'altro è il primo statunitense il cui contagio è stato accertato il 21 gennaio e che era tornato da Wuhan), sono state postate sul database pubblico Gisaid inizialmente sviluppato per i virus influenzali ed hanno entrambe la stessa rara 'mutazione' (un piccolo pezzetto di codice genetico modificato rispetto ad altre sequenze di coronavirus mappate).

Papa Francesco non è malato di Covid-19

Domenica era stato lo stesso Papa Francesco ad aver annunciato durante l'Angelus di dover rinunciare al ritiro spirituale della curia ad Ariccia a causa di "un raffreddore". Negativo il tampo cui è stato sottoposto precauzionalmente per verificare una possibile infezione da Coronavirus. "E' solo una lieve indisposizione" scrive il quotidiano 'Il Messaggero', che descrive un Vaticano al momento "desolatamente vuoto e orfano delle folle compatte di turisti".

"Quando mercoledì sera Papa Francesco ha fatto ritorno a Santa Marta dopo una intera giornata trascorsa al vento di tramontana di piazza San Pietro e alla processione dell'Aventino, ha cominciato ad accusare i classici sintomi del raffreddamento. - si legge sul quotidiano - Tosse qualche linea di febbre, ma di gola, brividi. I suoi medici sono immediatamente intervenuti per i controlli del caso. Naturalmente gli è stato fatto anche il tampone per vedere se fosse coronavirus ma l'esito è stato fortunatamente negativo, così il Papa ha continuato la sua attività alleggerendola di parecchio, lasciandosi solo gli incontri mattutini a Santa Marta".
 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE