La Palestina denuncia: 'è il risultato della politica americana parziale e pericolosa a favore dell'occupazione'
ll premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di aver ordinato "la promozione di un piano per circa 3'500 case" nella sensibile area E1 in Cisgiordania - una zona tra Gerusalemme e la città-colonia di Maale Adumim - nella quale a lungo sono stati congelati tutti i progetti di costruzione in quanto ostacolo alla Soluzione dei due Stati. Da sempre la Comunità internazionale ha sostenuto che ogni edificazione avrebbe l'effetto di tagliare in due la Cisgiordania impedendo ogni sviluppo di un possibile Stato palestinese. Il progetto annunciato dal premier - in un convegno organizzato da un giornale di destra - comprende due piani a nord di Maale Adumim per 3'426 case, già predisposto da passati governi israeliani, compreso quello di Rabin nel 1994. "Questo annuncio - ha detto Netanyahu che è in campagna elettorale - ha una forte importanza e penso che ognuno lo possa capire".
Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente palestinese Abu Mazen, ha replicato definendo l'annuncio un passo che "spinge verso l'abisso". "Questa decisione - ha spiegato citato dalla Wafa - è il risultato della politica americana parziale e pericolosa a favore dell'occupazione, che ha portato a una situazione di violazione del diritto internazionale e che trasgredisce le linee rosse".
"Avvertiamo il governo israeliano di non proseguire in questa politica di escalation che - ha ammonito Rudeina - non porterà sicurezza e stabilità a nessuno, ma piuttosto aumenterà la tensione e la violenza nella regione".