È sucesso oggi a Londra durante la preghiera del giovedì sera nella grande moschea di Regent's Park. L'episodio non sarebbe legato al terrorismo
Non era uno sconosciuto l'uomo che oggi ha aggredito il muezzin chiamato a guidare la preghiera del giovedì sera nella grande moschea londinese di Regent's Park, la più importante del Regno Unito. Lo ha riferito uni dei fedeli musulmani presenti, testimone dell'accoltellamento, Abi Watik, 59 anni, intervistato dall'agenzia Pa.
A racist white terrorist ran into Regents Park Mosque during Asr prayer today (late afternoon prayer) and stabbed the Muaddin in the neck. This is absolutely terrible. No muslim is safe in their places of worship!! #regentspark pic.twitter.com/Asks4IRLEB
— Murshid (@MurshHabib) February 20, 2020
"Siamo scioccati per quanto è avvenuto", ha detto Watik, secondo il quale l'aggressore era stato visto frequentare regolarmente la moschea negli ultimi "sei mesi". E anche oggi "era in preghiera dietro di lui (il muezzin), quando improvvisamente lo ha attaccato".
BREAKING: Police have arrested a man on suspicion of attempted murder at London's Regents Park Mosque following reports of a stabbing. The victim was treated by paramedics before being taken to hospital. More follows... pic.twitter.com/4cG31Cj9sZ
— talkRADIO (@talkRADIO) February 20, 2020
"Ha aspettato l'inizio della preghiera ed è rimasto in silenzio per tutto il tempo" dell'aggressione, ha aggiunto il testimone oculare.
I detective chiamati a investigare sull'accoltellamento del muezzin della moschea londinese di Regent's Park, avvenuto all'inizio della preghiera islamica del giovedì pomeriggio, non ritengono al momento che l'episodio "sia legato al terrorismo". Lo riferisce Scotland Yard sul suo profilo Twitter, sulla base degli iniziali accertamenti d'indagine.