Italia

Frecciarossa deragliato, colpa di uno 'scambio' nuovo di pacca

Il componente era appena uscito di fabbrica. Diramata un'allerta siccome si tratta di attuatori venduti in tutta Europa.

Il Frecciarossa 1000 deragliato. (Keystone)
13 febbraio 2020
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Nelle prime ore di indagini sul deragliamento del Frecciarossa 1000, avvenuto giovedì scorso in Italia a Ospedaletto Lodigiano, il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro aveva detto che tutte le ipotesi erano aperte, escludendo solo il dolo: ma se fino ad oggi si propendeva per una tragedia causata da un errore umano, adesso in prima battuta c'è il guasto di un componente dello scambio, peraltro nuovo di fabbrica, e quindi si stanno "vagliando altre posizioni", come ha spiegato lo stesso Chiaro.

Cavi invertiti

Il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie (Ansf), Marco D'Onofrio, in audizione davanti alla Commissione Lavori pubblici del Senato, lo ha detto chiaramente: "È pervenuta una comunicazione da parte della procura, a seguito del rilevamento di un difetto interno all'attuatore. Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un'inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire".

'Non giustifica l'incidente in toto'

Qualcosa non ha funzionato, proprio come hanno detto gli inquirenti fin dall'inizio dell'inchiesta. Ma, ha spiegato ancora il direttore dell'Ansf, c'è "una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato, ma non giustifica completamente tutto. Probabilmente nell'andare a rilasciare il deviatoio forse anche lì qualcosa non ha funzionato".

Le misure intraprese

La Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha immediatamente sospeso il montaggio di attuatori di questo tipo, anche se quello montato sul luogo dell'incidente era uno scambio nuovo di fabbrica, e i periti della procura, accanto ai binari e vicino quindi al pezzo nuovo, hanno trovato quello vecchio. Un cambio, nel caso di questo deviatoio n.5, già programmato da tempo. È così che dalla procura di Lodi il pubblico ministero Chiaro sottolinea che, "dopo aver diramato immediatamente un alerta di sicurezza considerato che quei componenti vengono veduti in tutta Europa, a questo punto dobbiamo valutare anche altre posizioni". Le indagini, insomma, potrebbero allargarsi nelle prossime ore, coinvolgendo Alstom, il colosso francese che produce il pezzo incriminato.

E i test?

Ma, precisa lo stesso procuratore, anche montando un pezzo difettoso è naturale che, poi, ci siano dei test, delle prove per confermare che tutto funzioni alla perfezione, prima di riattivare un passaggio dove transitano treni a 300 km/h. Certo è che le indagini con i primi cinque indagati stanno proseguendo, con il campo delle responsabilità non più solo attribuibile agli operai che lavorarono quella notte sul cosiddetto "punto zero", ma anche a chi ha prodotto i materiali utilizzati per la manutenzione.

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