Estero

Coronavirus, il vaccino non prima di 18 mesi

Stando a quanto reso noto dall'Organizzazione mondiale della sanità è possibile fermare il Covid-19, come è stato ribattezzato il virus

Tedros Adhanom, direttore generale dell'Oms
11 febbraio 2020
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Ginevra – "Il primo vaccino per il Coronavirus potrebbe essere pronto in 18 mesi". Lo ha detto il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Tedros Adhanom in un briefing di aggiornamento con la stampa a Ginevra. "Dobbiamo perciò fare di tutto e usare le armi a nostra disposizione per combattere il virus", ha aggiunto annunciando che c'è un nome per il virus: Covid-19, la crasi di alcuni elementi che lo caratterizzano: corona, virus e disease (malattia), ha spiegato Adhanom, sottolineando inoltre che "non contiene alcuna indicazione geografica o riferimento animale o umano. È pronunciabile e serve perché rappresenta uno standard utilizzabile da tutti".

Tedros Adhanom ritiene che vi sia una "possibilità realistica" di fermare il virus Covid-19. “Se investiamo adesso, abbiamo una possibilità realistica di fermare questa epidemia”, ha detto il direttore generale dell'Oms. "Non dobbiamo consentire a questo virus di avere spazio", ha aggiunto, spiegando che non si può "sprecare l'opportunità".

Effetti economici limitati per la Svizzera secondo il Kof

Secondo il Centro di ricerche congiunturali (Kof) del Politecnico federale di Zurigo, il coronavirus avrà un effetto limitato sull'economia elvetica. Stando a una sua stima, la crescita potrebbe essere ridotta al massimo di 0,1 punti percentuali. Particolarmente colpiti dall'epidemia saranno turismo e orologeria, affermano gli economisti zurighesi.

Circa il 7% dei pernottamenti in hotel da parte di stranieri è attribuibile a turisti provenienti dalla Cina e da Hong Kong. Tuttavia, la rilevanza dei cinesi è molto diversa da regione a regione, ha sottolineato oggi il Kof in un comunicato. L'assenza di turisti dal Regno di mezzo avrà probabilmente un impatto notevole su alcuni hotel intorno al lago dei Quattro Cantoni e nell'Oberland bernese, mentre gli effetti nel resto della Svizzera saranno meno pronunciati.

Secondo il Kof, è improbabile che anche altri servizi siano colpiti dagli effetti del coronavirus. La situazione è simile nell'industria, anche se la Cina è un partner commerciale importante per la Svizzera (circa l'8% delle esportazioni elvetiche di merci è destinato al paese asiatico).

L'industria orologiera sarà probabilmente la più colpita, afferma il Kof. Questo perché c'è da aspettarsi che i consumatori cinesi, nella situazione attuale, spendano meno per i prodotti di lusso. Inoltre, è probabile che i tempi di trasporto per le esportazioni siano temporaneamente un po' più lunghi dato che in vari paesi sono state adottate misure per prevenire la trasmissione del coronavirus da parte di equipaggi di navi provenienti da porti cinesi.

La Fed è meno ottimista

L'impatto dell'emergenza legata al coronavirus sull'economia cinese può estendersi all'economia globale: lo afferma il presidente della banca centrale statunitense Fed, Jerome Powell, nella sua audizione davanti al Congresso americano. "La Fed sta monitorando da vicino gli sviluppi della situazione", ha assicurato Powell.

Per Powell la nuova minaccia del coronavirus arriva nel momento in cui si erano allentate le tensioni e ridotte le incertezze sul fronte commerciale, con la tregua nella guerra dei dazi tra Usa e Cina, con l'economia americana che sembra per ora resistere ai venti contrari globali.

Powell ha comunque assicurato che dopo i tagli nei tassi di interesse del 2019 la Fed "è ben posizionata" per affrontare anche i rischi derivanti dalla diffusione del virus, con una politica monetaria che viene definita "appropriata".

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