Estero

Francia, 16enne a scuola sotto scorta per video contro l'Islam

La ragazza ha pubblicato su Instagram un filmato in cui diceva che 'l'Islam è una merda'. Minacciata di morte era stata allontanata dall'istituto che frequentava

Mila su Instagram
6 febbraio 2020
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In Francia si sta parlando moltissimo di un video contenente frasi molto forti contro l’Islam pubblicato giorni fa su Instagram da una sedicenne francese. Il video, oltre a creare molti guai alla ragazza, ha fatto iniziare un grande dibattito nazionale su blasfemia, islamofobia, libertà di coscienza, di espressione e violenza di genere che sta coinvolgendo politici, tribunali e opinione pubblica.

La ragazza si chiama Mila, ha 16 anni e lo scorso 18 gennaio ha postato su Instagram un video che tra le altre cose diceva: «Odio la religione, il Corano è una religione dell’odio, l’islam è una merda. Dico quello che penso, cazzo. Non sono razzista, per niente. Non puoi essere razzista verso una religione. Dico quello che penso, ne ho assoluto diritto, non ho rimpianti. (…) La vostra religione è una merda, il vostro Dio, gli metto un dito nel culo, grazie e arrivederci». La giovane è finita al centro della cronaca per gli insulti e le minacce ricevute dopo la pubblicazione del video.

Mila, finita sotto scorta per le sue critiche all'Islam sui social network, è stata allontanata per motivi di sicurezza dalla scuola che frequentava nel dipartimento dell'Isère. Ora potrà tornare a studiare in un altro istituto: è quanto annunciato oggi dal ministro dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer, precisando che per la ragazza è stata trovata una "soluzione" alternativa in accordo con i genitori.

Secondo quanto ha spiegato lei stessa in un'intervista alla tv TMC, quel video inviato dalla sua cameretta il 18 gennaio scorso mirava a rispondere alle offese di un ragazzo, poi sanzionato, che le aveva dato della "sporca lesbica". Un post che ha scatenato commenti al veleno e a cui lei ha replicato con bordate non meno velenose, in particolare contro l'Islam, che le sono valse minacce di morte.

Nella Francia laica che per prima in Europa ha introdotto il diritto alla blasfemia - e con una vasta comunità di fedeli musulmani - la querelle ha rapidamente assunto una portata nazionale.

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