Estero

L'Europarlamento proclama l'emergenza climatica

'L'Ue si impegni alla Conferenza delle Nazioni Unite COP25 per una riduzione a zero delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050'

Lei c'è arrivata prima
28 novembre 2019
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L'Europarlamento dichiara guerra ai cambiamenti climatici.  È la storica la presa di posizione dell'aula di Strasburgo che oggi ha proclamato l'emergenza climatica ed ambientale in Europa e nel mondo, la prima volta che lo fa un continente intero, chiedendo a gran voce che l'Unione europea si impegni alla Conferenza delle Nazioni Unite COP25 per una riduzione a zero delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2050.

Nella risoluzione approvata si sollecita la Commissione europea a garantire che tutte le proposte legislative e di bilancio pertinenti siano pienamente in linea con l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali, come chiede l'Accordo di Parigi. Ma Strasburgo non si è fermata a questo. In un'altra risoluzione il Parlamento ha esortato l'Ue a presentare alla Conferenza delle Nazioni Unite una strategia per raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050. I deputati hanno chiesto inoltre alla nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di includere nel Green Deal europeo un obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

La risoluzione sulla dichiarazione di emergenza climatica e ambientale è stata approvata con 429 voti a favore, 225 contrari e 19 astensioni. Al suo interno c'è anche un emendamento che "chiede a tutti gli Stati membri di concordare" sul fatto di avere "una sede unica del Parlamento europeo". Oltre all'Ecr, hanno votato per l'abolizione della doppia sede di Strasburgo la maggioranza degli eurodeputati del Ppe, di Renew Europe, dei Verdi e di Identità e democrazia (Id), mentre la Sinistra Gue si è spaccata e la maggioranza dei socialisti S&D ha votato contro.

Sono invece stati 430 i sì, 190 no e 34 le astensioni della seconda risoluzione, quella sulla COP25. La Conferenza Onu sul clima a Madrid - dal 2 al 13 dicembre -, è progettata per compiere i prossimi passi cruciali nel processo di cambiamento climatico indicato dal Palazzo di Vetro. Obiettivo chiave è completare diverse questioni relative alla piena operatività dell'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, accordo sul quale pesa il ritiro degli Usa malgrado l'ondata di critiche della comunità internazionale. La conferenza servirà inoltre a puntare ad una roadmap ambiziosa prima del 2020, anno in cui i Paesi si sono impegnati a presentare nuovi ed aggiornati piani nazionali di azione sul clima. Le attività cruciali saranno portate avanti in settori quali l'energia e l'industria, oltre alla finanza, foreste e agricoltura, senza ovviamente dimenticare la tecnologia, le popolazioni indigene, le città e gli oceani.

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