Estero

Zuckerberg difende Libra al Congresso Usa

Il numero uno di Facebook ha anche dovuto controbattere agli attacchi su tutti fronti al social network, dalla pubblicità politica alla pedopornografia

'Nessun fact-checking' in vista delle elezioni del 2020 (foto Keystone)
23 ottobre 2019
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Mark Zuckeberg si è presentato al Congresso statunitense per difendere Libra, un progetto – ha ammesso – "complesso, pericoloso", che "non so se funzionerà". Ma si è ritrovato a difendere Facebook su tutti i fronti, dalla pubblicità politica alla pedopornografia.

Che l'audizione alla commissione servizi finanziari della Camera non sarebbe stata facile per il numero uno del social è apparso chiaro da subito. La deputata democratica Maxine Waters aprendo i lavori ha accusato Facebook di aver "consentito le interferenze sulle elezioni, violato le leggi sui diritti civili" e ora, come se non bastasse, vuole creare il 'ZuckBuck', ovvero Libra. Zuckerberg – ha incalzato Waters – "forse pensa di essere al di sopra della legge". L'amministratore delegato di Facebook ha ascoltato impassibile tutte le accuse bipartisan che sono piovute sulla sua società, difendendola.

Per quanto riguarda il voto, Zuckerberg ha osservato come i 'deep fake' sono fra le "minacce emergenti" con cui Facebook si trova a fare i conti in vista delle elezioni del 2020. Sulla pubblicità politica ha ribadito che la piattaforma non effettuerà alcun 'fact-checking', entrando così a gamba tesa nel dibattito sulla libertà di parola. "Una percentuale molto piccola delle nostra attività deriva dalla pubblicità politica e non giustifica tale tipo di controversia", ha spiegato. Alla deputata repubblicana del Missouri, Ann Wagner, che lo ha attaccato sulla pedopornografia accusandolo di non fare abbastanza ha risposto: "Lavoriamo più di ogni altra società per identificare questo tipo di comportamento".

Zuckerberg ha difeso a spada tratta Libra, la criptovaluta che può essere un rimedio contro le disuguaglianze e può contribuire al rilancio dell'infrastruttura finanziaria statunitense che è "datata": la minaccia di una criptovaluta cinese rappresenta una delle ragioni importanti per approvare Libra, ha spiegato. Certo è un'iniziativa "complessa e rischiosa. Non so se funzionerà", ha detto Zuckerberg, ammettendo che Facebook non è il "messaggero ideale per il progetto. Abbiamo avuto diversi problemi negli ultimi anni e sono sicuro che molti speravano che fosse chiunque altro ma non Facebook a portare avanti questa idea".

Parole che implicitamente fanno riferimento alla reputazione e alla credibilità del social, travolto da una serie di scandali sulla privacy. Libra – ha precisato – non aspira a essere una moneta sovrana, non vuole entrare nell'arena politica. Poi per rassicurare ulteriormente, ha detto che Facebook è pronta a non partecipare a Libra nel caso in cui non ci fosse il via libera delle autorità statunitensi. Rassicurazioni che comunque non sembrano soddisfare.

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