Estero

In dieci anni, i bambini poveri in Italia sono triplicati

È il preoccupante bilancio dell'Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children, da cui emerge anche la povertà educativa, che va di pari passo

I piatti sono sempre più vuoti
21 ottobre 2019
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In Italia sono oltre 1'260'000 i bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta; negli ultimi dieci anni sono triplicati: passando dal 3,7% del 2008, pari a 375mila, al 12,5% del 2018. Di questi bambini, 563mila vivono nel Mezzogiorno, 508mila al Nord e 192mila al Centro.

A denunciare la condizione di bimbi e adolescenti in Italia è Save The Children nel decimo Atlante dell'infanzia a rischio, diffuso oggi in dieci città in occasione del lancio della campagna 'Illuminiamo il futuro' per il contrasto alla povertà educativa.

Si tratta – spiega Save the Children nella pubblicazione 'Il tempo dei bambini' curata da Giulio Cederna, in cui fa il bilancio della condizione di bambini e adolescenti in Italia negli ultimi dieci anni – di un record negativo tra i Paesi europei che ha visto un peggioramento negli anni più duri della crisi economica, tra il 2011 e il 2014, quando il tasso dei bambini in povertà assoluta passò dal 5 al 10 per cento.

Stesso trend anche per bambini e adolescenti che fanno parte della cosiddetta "povertà relativa": nel 2008 erano 1'268'000 e a 10 anni di distanza sono aumentati a 2'192'000. Proprio considerando la povertà relativa, si registrano fortissimi divari territoriali: in Emilia Romagna e Liguria poco più di un bambino su 10 vive in famiglie con un livello di spesa molto inferiore rispetto alla media nazionale, mentre la condizione peggiora in regioni del Mezzogiorno con la Campania (37,5%) e la Calabria (43%).

Dall'Atlante emerge anche un altro dato inquietante: sono circa 500'000 i bambini e ragazzi sotto i 15 anni che crescono in famiglie dove non si consumano regolarmente pasti proteici e 280'000 sono costretti a un'alimentazione povera sia di proteine che di verdure.

Nel 2018, ben 453'000 bambini di età inferiore ai 15 anni hanno beneficiato di pacchi alimentari.

Povertà educativa: una piaga in crescita

Povertà economica e povertà educativa sono due fenomeni strettamente correlati, che si autoalimentano in un circolo vizioso trasmettendosi di generazione in generazione.

In un paese in cui si è disinvestito sulle politiche sociali e sull’infanzia, anche la povertà educativa è una piaga in crescita. Quasi un minore su 2 non legge un libro oltre a quelli scolastici durante l’anno, con profondi divari regionali, che vedono Campania (il 64,1%), Calabria (65,9%) e Sicilia agli ultimi posti (68,7%).

La deprivazione culturale di bambini e adolescenti in Italia è una vera e propria emergenza e i minori che non svolgono sufficienti attività culturali sono ancora 7 su 10, con i consueti divari tra le regioni.

Anche lo sport resta per molti un privilegio: in Italia circa un minore su 5 (tra i 6 e i 17 anni) non pratica sport e il 15% svolge solo qualche attività fisica. 

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