Estero

Cile, dieci vittime nelle proteste. Pinera: 'Siamo in guerra'

Il presidente ha condannato le violenze avvenute durante le manfiestazioni contro l'aumento dei prezzi. Arrestate oltre duecento persone

21 ottobre 2019
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In Cile due persone sono morte carbonizzate durante il saccheggio ad un grande magazzino di materiali per l'edilizia e il bricolage, durante il quale si è sviluppato un incendio. Con queste - rileva la testata cilena Bio Bio - salgono a 10 le vittime di cui sia ha notizia dall'inizio delle proteste.

Secondo il ministro dell'Interno sono state arrestate 152 persone per violenze, 40 per saccheggi e 70 per gravi aggressioni.

"Siamo in guerra contro un nemico potente e implacabile, che non rispetta nulla o nessuno": lo ha detto il presidente cileno, Sebastián Piñera, condannando nuovamente le violenze avvenute durante le proteste di questo fine settimana contro l'aumento dei prezzi. Invano il presidente aveva annunciato la sospensione dell'aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana, ultimo di una serie di rincari che aveva fatto esplodere il malcontento.

Piñera, durante un incontro con i media, ha insistito sul carattere "organizzato" delle proteste sottolineando che "unico scopo" dei responsabili "è quello di causare il maggior danno possibile".

"Siamo ben consapevoli - ha detto Pinera secondo quanto riferito dalla testata cilena Bio Bio - del fatto che hanno gradi di organizzazione e logistica, tipici di un'organizzazione criminale", ha affermato il presidente.

Il presidente ha quindi invitato tutte le forze politiche e "tutti gli uomini di buona volontà" a condannare la violenza e unirsi contro di essa. "Ci sono alcuni che non l'hanno fatto, o quando lo fanno, lasciano sempre spazio all'ambiguità ... Stanno in qualche modo facilitando il percorso di coloro che vogliono distruggere la nostra democrazia".

Il capo dello Stato ha invitato a distinguere tra i violenti e quanti esercitano "il legittimo diritto di protestare", ma ha anche sottolineato che i militari - quasi 10'000 quelli dispiegati nel Paese - hanno il sostegno del governo e "della stragrande maggioranza dei cileni".

"Domani sarà un giorno difficile - ha concluso - ma stiamo facendo uno sforzo gigantesco per renderlo il più normale possibile": per oggi è prevista la riapertura delle scuole e delle università, il regolare servizi di trasporto pubblico di superficie e la riapertura parziale della metropolitana.